Alta tensione a Barcellona e in tutta la regione catalana. L’allerta riguarda le manifestazioni indette dai movimenti separatisti in occasione della ricorrenza del 21 dicembre del 2017 quando, con una tornata elettorale indetta dal premier Mariano Rajoi, il principale partito anti-indipendenza Ciudadanos ottenne la maggioranza dei voti in Parlamento evitando la dichiarazione unilaterale di indipendenza della Catalogna.
Ben lontani dal dichiararsi sconfitti, gli indipendentisti tornano ora alla carica
Gli appelli alla mobilitazione si sono infatti susseguiti negli ultimi giorni e il tenore è quello di una vera e propria “chiamata alle armi”. L’intento dei manifestanti è quello di impedire lo svolgimento del Consiglio dei Ministri convocato a Barcellona dal premier spagnolo Pedro Sánchez e considerato “illegittimo” in relazione all’autonomia della regione catalana insita nella Costituzione.
Ma le manifestazioni non avranno, secondo gli analisti, il tenore di una protesta pacifica
Sono numerose, infatti, le aggregazioni e i comitati separatisti che, con l’adesione di gruppi anarcoidi e insurrezionalisti, intenderebbero far degenerare le manifestazioni in un vero e proprio tentativo di appropriarsi di ampie zone della città catalana come dimostrazione di una rinnovata coesione del movimento.
“Raggiungere ad ogni costo il Parlamento”
Sui maggior social network, in special modo sulla piattaforma Telegram, sono comparse indicazioni specifiche sull’abbigliamento e le protezioni da indossare oltre che i piani per bloccare completamente la regione nei suoi nodi nevralgici. Aeroporti, porti, strade principali e snodi autostradali, rappresentano i principali obiettivi ritenuti, comunque, secondari rispetto alla palesata volontà di raggiungere “ad ogni costo” il Parlamento catalano per boicottare la prevista seduta.
Prevista la partecipazione di anarchici italiani
Le adesioni all’iniziativa, rilanciata dai gruppi considerati eversivi “Gaar e Bandera Negra”, che hanno lanciato un appello invitando a “dare battaglia”, sono arrivate anche da altri paesi europei, tra cui l’Italia, da dove è prevista la partecipazione di alcune centinaia di soggetti legati ai gruppi anarchici nostrani, solidali con gli indipendentisti catalani. L’allarme è alto anche in considerazione dell’alta partecipazione prevista alle manifestazioni e non è escluso che ai Mossos d’esquadra, la polizia della Catalogna, si andranno ad aggiungere ai reparti antisommossa della Polizia Nazionale e della Guardia Civil inviati dal ministero degli Interni di Madrid.