Sarà possibile attivare il safety check in futuro da soli, questo secondo il Ceo di Facebook, Mark Zuckerberg che ha tenuto una sessione negli scorsi giorni di Q&A presso l’Universita’ Luiss a Roma. Durante la sua Lectio Magistralis, aperta con un pensiero rivolto al disastro che ha colpito il centro-Italia mercoledi scorso, ha menzionato anche il safety check, uno strumento di Facebook che permette all’utente di condividere il proprio stato di sicurezza in prossimità di una minaccia e di ricevere notifica che riguardo i propri amici che si trovano in quell’area. Questo dispositivo è stato attivo durante gli attacchi a Bruxelles e a Nizza, ma anche mercoledì durante il terremoto in Abruzzo.
A proposito del safety check e il sisma di mercoledì scorso, uno studente ha rivolto una domanda al padre di Facebook, chiedendo se cambierà in futuro e se potranno attivarlo gli stessi utenti per allertare altri contatti. Il fondatore del social network ha risposto che ci stanno già lavorando, soprattutto quando c’è una crisi, che sia un disastro naturale, un attacco terroristico o quando una persona scompare. Zuckerberg, durante l’incontro con gli studenti della Luiss, ha sottolineato che la cosa più importante che lui possa fare è “aiutare ad assicurare che le persone si sentano al sicuro e protette. Questo è uno dei momenti veritieri per giudicare se Facebook sia efficiente o meno, perché noi non dobbiamo solo condividere la foto del nostro cucciolo o quando usciamo la sera, ma dobbiamo anche constatare se la nostra comunità è abbastanza forte e se noi diamo a loro gli strumenti per sentirsi sicuri in queste tragiche situazioni“.
Zuckerberg ha spiegato che all’inizio questo dispositivo era utilizzato solo per disastri naturali, espandendolo poi anche per gli attacchi terroristici, che ultimamente sono aumentati. Ha aggiunto poi il prossimo passo: sarà la community a innescare da sola il safety check qualora ci sia un disastro. Zuckerberg ha parlato anche dell’allerta Amber che viene usata negli Stati Uniti, Canada e negli ultimi anni anche in altri paesi, per trovare minori scomparsi attraverso la comunità online. Per finire si é parlato anche della prevenzione del suicidio. Se vediamo che qualcuno condivide un post suicida e qualcuno lo legge, si può aiutare la persone a trovare le giuste risorse in tempo, tema fondamentale soprattutto quando si tratta di vita e di morte.