Diabetico, sofferente per le ferite e le fratture riportate durante un’incursione aerea compiuta nel maggio dello scorso anno nei pressi di Raqqa, al-Baghdadi si troverebbe a Jazira, nella zona nord orientale della Siria. La notizia proviene dall’intelligence irachena e cita fonti interne dell’organizzazione terroristica dell’autoproclamato Califfo che hanno fornito un quadro più che esaustivo sulle condizioni in cui verserebbe l’uomo più ricercato in assoluto.
Ibrahim Awad Ibrahim Ali al-Badri al-Samarrai, meglio noto come Abu Bakr al-Baghdadi, nato nel 1971, seguace e miliziano di Abu Musab al-Zarqawi, venne arrestato dalle truppe irachene nei pressi di Falluja nel 2004 e incarcerato a Camp Bucca, centro di detenzione americano, ma sorprendentemente rilasciato il successivo mese di dicembre poiché considerato un “prigioniero di basso livello”.
La sua preparazione religiosa, unita a quella culturale, lo hanno portato al centro dell’attenzione degli jihadisti, concentratisi in Siria e Iraq per combattere contro la presenza delle truppe occidentali e, in breve tempo, è riuscito ad imporsi quale guida spirituale e califfo dell’autoproclamato Stato islamico dell’Iraq e del Levante, successivamente denominatosi Isis ( al – Dawla al – Islamyya wa-l Sham, ovvero il Daesh).
Dal settembre del 2017, quando venne diffuso il suo ultimo audio pre- registrato, le voci sulla morte, la cattura, la fuga dell’ex Califfo, si sono accavallate senza, comunque, riscontri specifici. L’ultima apparizione in pubblico di al-Baghdadi risale al luglio 2014, quando veniva ripreso all’interno della moschea al-Nuri di Mosul.