Schiavi moderni: la rotta balcanica
Il quotidiano croato con sede a Zagabria Večernji list, che si colloca al secondo posto in Croazia in termini di tiratura, ha rilanciato sul suo sito la notizia lanciata dalla televisione federale bosniaca (FTV) e dal portale bosniaco klix.ba che la Polizia distrettuale di Brčko, in Bosnia Erzegovina nell’ambito delle indagini condotte su mandato della Procura distrettuale di Brčko e in collaborazione con il Dipartimento della protezione sociale e la Croce Ross ha trovato, la sera del 25 febbraio 2025, 31 bambini di età compresa tra 0 e 12 anni in una casa a Brčko, in Bosnia Erzegovina. Lo stesso articolo precisava che la polizia distrettuale di Brčko, aveva arrestato tre persone sospettate di aver commesso gravi reati, tra cui tratta di esseri umani, tratta di bambini, abuso e abbandono di minori. Secondo le ultime informazioni, tra gli arrestati ci sono un agente di polizia giudiziaria e sua madre e, secondo Radio Slobodna Evropa, il vicepresidente di Banja Luka.
Come ufficiosamente riportato da Klix.ba, tra i bambini ritrovati, che hanno passaporto croato, c’erano anche bambini di età inferiore a un anno; il portale della Republika Srpska Republika.rs avrebbe addirittura pubblicato le culle con i minori.
Una fonte ha riferito a Klix.ba che i bambini erano accuditi da una donna che tutte le testate affermano essere probabilmente una cittadina italiana.
In Bosnia Erzegovina, nel 2023, 26 persone sono state condannate per reati di tratta di esseri umani, secondo gli ultimi dati disponibili del Rapporto sulla tratta di esseri umani in Bosnia Erzegovina. Di queste, sei persone sono state condannate dai tribunali della Bosnia ed Erzegovina, diciotto dai tribunali dell’entità Federazione di BiH e due persone nel distretto di Brčko, mentre i tribunali dell’entità Republika Srpska, purtroppo, non hanno emesso verdetti per questi reati penali.
Lo stesso rapporto conclude che “Migranti e rifugiati provenienti da Afghanistan, Iran, Iraq, Il Marocco, il Pakistan, la Siria e i paesi vicini che attraversano la BiH … vengono contrabbandati attraverso la Bosnia-Erzegovina, sono vulnerabili alla tratta di esseri umani, che riguarda soprattutto donne e bambini non accompagnati”.
La notizia è un drammatico richiamo per un’opinione pubblica che trascura un fenomeno spregevole e che non può essere tollerato da una società democratica e rispettosa dei diritti dei minori.
Sorprende ancora di più il grande disinteresse per i minori non accompagnati di età inferiore ai sei anni che continuano ad entrare nel nostro Paese, sia in termini di precisione dei dati che non consentono di definire compiutamente il fenomeno, sia per difficoltà di reperire dati attendibili sui procedimenti e reati per il reato di cui all’art. 590 c.p.
Una prima magnitudine dei minori provenienti dai Balcani, entrati quindi con mezzi diversi da quelli nautici, troviamo che nel biennio 2022-2023 sono entrati in Italia una media di 500 minori di età fino a 6 anni (fonte: Report Mensile Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA)); nello stesso rapporto possiamo verificare che i minori in uscita dal territorio nazionale o affidati a genitori italiani è estremamente esiguo (molto meno di una quarantina).
A questo punto, la domanda è dove sono i 450 minori mancanti. Questo significa che la maggioranza di questi minori hanno raggiunto la maggiore età in quell’anno? Oppure i Comuni sono riusciti a collocarli tutti presso famiglie?
Procedendo con le medesime statistiche ufficiali e considerando che ogni anno le permanenze di minori accompagnati si attesta intorno alle 20.000, se li raffrontiamo con i dati del sito del Ministero di Giustizia e, in particolare, con i provvedimenti giudiziari in materia di adozione nazionale che si attestano intorno ai 2000 provvedimenti l’anno, ci troviamo di nuovo in difficoltà per capire dove siano stati collocati questi minori. Per questo ci viene in soccorso il sito del Ministero del Lavoro che ci riferisce che i minori stranieri 5MSNA) al 31 gennaio 2024 sono 17.542 concentrati in Sicilia e in Lombardia.
In merito allo specifico tema delle adozioni è ormai pacifico che il programma statistico nazionale offre un sistema di indagini sulle domande di adozione e sulle coppie che ottengono un minore in adozione, tuttavia il sistema consentirebbe di studiare gli eventi in una logica longitudinale e integrata, rilevando le modalità di abbinamento del minore, le sue caratteristiche e, nel caso specifico, i motivi dell’abbandono.