Nel febbraio del 2019 il Ministero degli Affari Strategici del governo di Tel Aviv pubblicò un rapporto intitolato “I terroristi in giacca e cravatta”, riferendosi ai collegamenti tra le organizzazioni terroristiche palestinesi e le ONG – alcune persino finanziate da Stati europei e fondi filantropici – che “professano” il BDS (Boycott, Divestment and Sanctions), una campagna di boicottaggio contro lo stato di Israele.
Ultimamente, in tutto il mondo, soprattutto nei paesi occidentali, è praticamente “esplosa” una campagna (BDS appunto) molto ben organizzata e ramificata al fine di delegittimare e danneggiare lo Stato di Israele. La campagna coinvolge una rete di affiliazioni non governative, alcune delle quali connesse solidamente con compagini terroristiche conclamate, in particolare Hamas e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP). Tali organizzazioni terroristiche prevedono, come attività complementari alla lotta armata, una forma di “disobbedienza civile” contro lo Stato di Israele, attraverso messaggi di protesta, poster, volantinaggio, manifestazioni, picchetti, “crowfounding”, pressioni politiche, ecc.
Lo scorso febbraio 2021, nell’ambito della campagna contro il FPLP e la sua rete organizzativa mondiale, il Ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha firmato un ordine che designa l’organizzazione Samidoun, che agisce all’estero per conto del gruppo estremista, come organizzazione terroristica. La designazione è stata fatta in seguito alla raccomandazione dello Shin Bet (Agenzia per la sicurezza interna israeliana) e dell’Ufficio nazionale contro il finanziamento del terrorismo.
Samidoun, fondata nel 2012 (secondo gli attivisti la sua nascita risale invece al 2011), è uno dei principali promotori della campagna BDS. Essa è una ONG con sede in Nord America, nota anche come “rete di solidarietà per i prigionieri palestinesi”, che ha intessuto nel tempo una fittissima ragnatela di collegamenti in particolare con l’organizzazione terroristica FPLP.
Secondo il suo sito web, “Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network” è un’organizzazione di base e non finanziata che conta sul supporto degli affiliati e simpatizzanti per sostenere il proprio operato. Samidoun non è registrato come entità legale ufficiale né negli Stati Uniti, tantomeno in Europa e in Canada.
Il campo d’azione di Samidoun si colloca principalmente in Libano, Canada, USA, Svezia, Regno Unito, Francia, Germania, Belgio, Grecia e nei territori palestinesi.
Samidoun è guidata da Charlotte Kates, coordinatrice internazionale, Mohammed Khatib, coordinatore per l’Europa, Mustapha Awad, rappresentante europeo, Joe Catron, coordinatore per gli USA e da Maram Saadi, coordinatore per il Libano.
Mustapha Awad e Mohammed Khatib, sono entrambi appartenenti, già dal 2010, all’organizzazione terroristica FPLP. Nell’agosto 2018, Israele ha svelato che Awad era in contatto con altri estremisti provenienti da Libano, Siria, Giordania e territori palestinesi. La sua formazione militare, racconta Khaled Barakat – un membro del Comitato Centrale del FPLP, è stata organizzata in Libano da Hezbollah nel 2015. L’ala militare di Hezbollah è riconosciuta come organizzazione terroristica dall’Unione Europea, Regno Unito, Nuova Zelanda, Giappone, Stati Uniti, Canada e Lega Araba (escluso Libano, Siria e Iraq). Awad ha anche preso parte a un incontro nel 2015 in Germania con gli agenti del FPLP, dove si è discusso del rinnovo e ampliamento delle attività delle ONG. Almeno un paio di volte nel corso del 2016, Awad ha trasferito in Belgio nelle mani di Khaled Barakat i fondi provenienti dal Libano e dalla Siria. Nell’agosto 2016, Mustapha Awad, in rappresentanza di Samidoun, ha presieduto al campo profughi di Shatila in Libano nella protesta per il rilascio del terrorista Bilal Kayed. Nel 2017, si racconta invece, che abbia lasciato il suo laptop ed il suo cellulare alla terrorista Leila Khaled in Giordania, prima di tentare di entrare in Israele attraverso l’Allenby Bridge Border Crossing, dove è stato poi arrestato nel luglio 2018. Awad è stato condannato a 12 mesi di carcere con l’accusa di appartenere a un’organizzazione terroristica, oltre che per il divieto di addestramento militare e l’uso di beni personali per scopi terroristici.
Mohammed Khatib è un avvocato palestinese e membro del consiglio del Comitato di coordinamento della lotta popolare (PSCC), che facilita la comunicazione e aiuta a rafforzare i diversi comitati popolari nei villaggi in Cisgiordania noti per la loro protesta contro il muro di delimitazione, tra i territori palestinesi e Israele, chiamato da alcuni “muro dell’apartheid”. Khatib ha svolto un ruolo chiave nel rilancio del movimento di resistenza nel villaggio palestinese di Bil’in, a ovest di Ramallah, a seguito delle confische di terre nel villaggio utili a costruire gli insediamenti israeliani nel 2005.
Negli 11 anni da quando Khatib ha iniziato la sua resistenza attiva, è stato esposto a ripetute detenzioni da parte dell’esercito israeliano e aggressioni fisiche da parte dei coloni israeliani. Nel 2015, in un’atmosfera di tensione nei territori palestinesi occupati, Khatib è stato arrestato in tre diverse occasioni a causa del suo coinvolgimento in manifestazioni di protesta. Khatib è coordinatore europeo di Samidoun.
Leila Khaled è stata una terrorista che ha partecipato al dirottamento di un aereo civile americano nel 1969, il volo TWA840, costringendolo ad atterrare a Damasco, in Siria. In quell’occasione due civili israeliani vennero consegnati alle autorità siriane. I due israeliani rimasero in custodia per tre mesi prima di essere poi scambiati con prigionieri di guerra siriani detenuti in Israele.
L’aereo fu fatto saltare in aria dopo lo sbarco dei passeggeri. Khaled fu rilasciata secondo gli accordi di scambio per i prigionieri. Dopo il suo rilascio, è diventata membro del Consiglio Nazionale Palestinese ed è apparsa regolarmente al Forum sociale mondiale. Nel 1970, è stata arrestata dall’intelligence israeliana prima che tentasse di dirottare il volo El Al 219 da Amsterdam a Tel Aviv mentre era in possesso di due bombe a mano. Nell’estate del 2017 è apparsa al Parlamento Europeo, nel disappunto generale degli intervenuti, tenendo una conferenza sul “Ruolo delle donne nella lotta popolare palestinese”. Nel novembre 2017, Leila Khaled è stata fermata all’aeroporto Leonardo da Vinci di Roma Fiumicino e le è stato negato l’ingresso in Italia, costringendola a ripartire per Amman con il volo successivo. Khaled mantiene attivi i legami con i terroristi, attraverso il coordinamento tra un centro di comando del FPLP in Siria e le cellule operative a Gerusalemme. Khaled organizza inoltre raccolte fondi in Sud Africa per conto del movimento BDS.
Joe Catron è un attivista statunitense dislocato a Gaza, dove lavora con i gruppi palestinesi e le “reti di solidarietà internazionale”, in particolare BDS. Ha collaborato alla stesura del “The prisoners Diaries: Palestinian voices from the Israeli Gulag”, un’antologia di racconti di detenuti liberati nello scambio di prigionieri del 2011. Spesso contribuisce al web magazine Electronic Intifada – una piattaforma online che pubblica articoli brutalmente anti-israeliani e antisemiti, promuovendo campagne BDS – twitta regolarmente su @jncatron e scrive su joecatron.wordpress.com. Attualmente è coordinatore USA di Samidoun, e pare abbia spesso espresso dichiarazioni a sostegno di atti terroristici. Si dice che Catron abbia anche inviato al leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, un messaggio pubblico su Twitter “… Nasrallah, amico mio, attacca, attacca Tel Aviv …”. Nel giugno 2014, Catron è intervenuto a Gaza ad una manifestazione di solidarietà per i prigionieri palestinesi, a cui ha partecipato anche Tawfeek Abu Naim, il capo della sicurezza di Hamas. Nel gennaio 2015, Catron ha twittato una sua foto insieme con Leila Khaled, la nota terrorista del FPLP. Nel 2018, ha partecipato al “US Spring Tour” un movimento di solidarietà internazionale che mirava a trasmettere agli americani una “… piccola parte dell’immenso trauma che i palestinesi stanno vivendo …”. Nel settembre 2018, durante le violenze al confine con Gaza, Catron ha accusato Israele di “intento genocida” e “repressione brutale”, ignorando però la natura violenta delle proteste, che consistevano in un attacco armato organizzato al confine israeliano e alle posizioni dell’IDF (Israel Defense Forces), tentativi di distruggere e violare la barriera di confine e incendi dolosi, missili e attacchi di mortaio contro le comunità civili israeliane.
Bilal Kayed, un componente dell’ala militare del FPLP, è stato arrestato nel 2002. Durante il processo, il magistrato ha sottolineato che “… Kayed è sempre stato fedele all’organizzazione terroristica, servendola persino quale leader dei prigionieri di Megiddo e promuovendone le finalità anche in prigione… le sue azioni sono profondamente militariste, e se non fosse stato per il suo arresto, sarebbe libero di completare questi atti criminali …”. Kayed venne condannato a 14 anni e mezzo di carcere con l’accusa di tentato omicidio e per aver partecipato ad altri due attentati oltre che far parte del FPLP. In prossimità della scadenza della pena venne trattenuto in prigione per ulteriori 6 mesi ricorrendo all’istituto della detenzione amministrativa, senza accusa né processo, rinnovabile a tempo indeterminato. Da qui Kayed iniziò un lungo sciopero della fame, a cui si sono uniti per solidarietà altre decine di detenuti politici, evento che ha avuto una risonanza internazionale a cui hanno fatto eco manifestazioni in tutto il mondo che ne richiedevano a gran voce il suo rilascio. Kayed fu rilasciato nel dicembre del 2016.
Charlotte Kates è la coordinatrice internazionale del Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network. Kates è anche l’organizzatrice e coordinatrice del comitato internazionale della US National Lawyers Guild, con sede a Beirut oltre ad essere membro del collettivo organizzativo della campagna statunitense per il boicottaggio accademico e culturale di Israele (BDS).
Nel 2006 Kates è stata il leader del campus del Palestine Solidarity Movement (PSM) ed in precedenza ha ricoperto l’incarico di responsabile del programma di difesa presso il centro per i diritti costituzionali (RCC). È stata attivista della coalizione Al-Awda, “the Palestine right to return”, ed ha anche presieduto il sottocomitato per il Medio Oriente. Charlotte Kates, citando un agente senior del FPLP, ha scritto un articolo nell’anniversario del 17 ottobre 2001, per celebrare l’assassinio del Ministro del Turismo israeliano, Rehavam Ze’Evi, definendo l’omicidio “un simbolo di eroismo”. Kates ha partecipato alle delegazioni del FPLP.
Charlotte Kates è legata a Khaled Barakat, con cui condivide e gestisce le campagne BDS e presiede alle conferenze. Una di queste iniziative è la campagna di solidarietà per il rilascio del segretario generale del FPLP, Ahmad Sa’adat, uno degli artefici che ha guidato il progetto per l’assassinio del ministro del turismo di Israele, Rehavam Ze’evi.
Generalmente Barakat si mostra ai media di lingua inglese nei panni di scrittore, mentre in lingua araba si svela quale attivista palestinese facente parte del direttivo FPLP.
Il 5 novembre 2018, Barakat ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un video clip del terrorista – successivamente ucciso in uno scontro a fuoco dalle forze di sicurezza nel dicembre dello stesso anno – che ha giustiziato due israeliani nell’ottobre 2018. Nell’ambito delle attività congiunte di Samidoun e del FPLP con diplomatici stranieri per il rilascio di terroristi, Charlotte Kates, Khaled Barakat e Mustapha Awad hanno incontrato l’ambasciatore sudafricano in Belgio nel 2016 e in Germania nel 2018. Nel 2019 Khaled Barakat, Charlotte Kates e Mohammad Khatib sono stati invitati a parlare a Bruxelles dall’europarlamentare spagnolo pro-BDS Manu Pineda, noto per aver incontrato in passato i leader di Hamas e del FPLP a Gaza. Il fatto che l’evento abbia avuto luogo nella sede del Parlamento Europeo è oltremodo singolare, dato che l’Unione Europea ha designato il FPLP come gruppo terroristico già dal 2002 ed alcune settimane prima, la Germania proibì a Barakat di impegnarsi in attività politiche a causa della sua affiliazione al FPLP e al BDS, avendo approvato in Parlamento una risoluzione che dichiarava che il BDS è antisemita.
È interessante rilevare come Samidoun, una presunta organizzazione affiliata al terrorismo palestinese, si sia talmente inserita nel tessuto sociale internazionale da apparire come qualsiasi altro movimento o partito politico assolutamente lecito.
Emblematico è il caso della Spagna, dove il proliferante attivismo anti israeliano, animato dall’ascesa dell’estrema sinistra politica come Podemos, un partito “chavista” finanziato da Venezuela e Iran, sta rendendo il paese iberico – uno stato dell’Unione Europea – più ostile nei confronti di Tel Aviv. Man mano che Podemos, assumeva il controllo delle amministrazioni comunali nelle principali città spagnole, il movimento anti israeliano aveva accesso a molteplici risorse economiche, umane e organizzative. Complessivamente, più di 50 città e regioni spagnole hanno approvato delle mozioni che condannano Israele, compresa Valencia, la terza città più grande della Spagna.
È altrettanto impressionante il flusso del denaro che direttamente o indirettamente finanzia la moltitudine delle ONG affiliate ai gruppi terroristici, fondi provenienti da più parti, compresi i governi occidentali, ma anche fondazioni filantropiche private, piattaforme finanziarie e dalla stessa società civile, nel tentativo di portare avanti la loro aspirazione di smantellare lo Stato di Israele.
Il leader di Podemos, Pablo Iglesias, e il suo vice, Íñigo Errejón, sono stati consiglieri del defunto Hugo Chávez, e sono stati accusati di aver ricevuto più di 7 milioni di euro dal presidente venezuelano per finanziare le loro attività politiche in Spagna ed il loro “sentimento” anti israeliano. Podemos è stato inoltre indiziato di aver ricevuto finanziamenti dalla Repubblica islamica dell’Iran.
Un altro esempio è Rani Sourani, direttore del Centro palestinese per i diritti umani e operativo del FPLP. La sua organizzazione diffonde resoconti settimanali che esortano a boicottare Israele e dal 2014 al 2017 ha ricevuto finanziamenti europei per 1,5 milioni di dollari.
A seguito di uno studio pubblicato di recente, i finanziamenti concessi dalle istituzioni dell’Unione Europea alle ONG e che promuovono attività contrarie allo Stato di Israele, compresa la campagna BDS, pare siano stimati in milioni di Euro ogni anno.
Dopo aver illustrato in generale il “core business” di Samidoun oltre a stralci della biografia dei suoi principali attivisti e coordinatori, proviamo ora a scorrere una cronologia di avvenimenti che hanno visto l’ONG impegnata a livello internazionale – anche attraverso il supporto di svariate entità (di estrema sinistra) e di nazionalità diverse che solidarizzano con essa – giusto per comprendere meglio la capillarità delle relazioni intessute nel tempo dal “Palestinian Prisoner Solidarity Network”.
Nel giugno 2016, il FPLP ha espresso formale gratitudine a Samidoun per il suo operato a sostegno dei detenuti appartenenti al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina.
Nel maggio 2017, fu organizzata a New York da Samidoun insieme al gruppo BDS, American Muslims for Palestine, una manifestazione a sostegno dello sciopero della fame dei palestinesi imprigionati nelle carceri israeliane. Nell’occasione, i partecipanti distribuirono volantini e materiale informativo sui quali si accusava la società Hewlett-Packard (HP), di trarre profitto dallo strapotere egemonico di Israele. HP aveva contratto con Tel Aviv la gestione e manutenzione del sistema informatico di Israele, dai database del servizio carcerario, al sistema di checkpoint oltre al sistema di identificazione dei militari dello stato ebraico. I partecipanti hanno quindi invitato affiliati e simpatizzanti intervenuti alla manifestazione a boicottare HP chiedendo alla società di porre fine ai suoi affari con l’occupazione israeliana e l’apartheid.
Nel settembre 2017, in Belgio, Samidoun partecipò ad un evento che aveva come fine ultimo la richiesta di scarcerazione dei prigionieri palestinesi. In occasione di questa manifestazione, Samidoun aveva organizzato uno stand tappezzato di bandiere del FPLP e di locandine informative sulle generalità dei prigionieri politici palestinesi. Sempre quell’autunno, in occasione di una famosa manifestazione culinaria tenuta a Tel Aviv in ottobre e novembre, il “Round Tables Culinary Project”, Samidoun invitò gli chef di fama mondiale che parteciparono alla kermesse a non servire piatti della tradizione ebraica, boicottando di fatto Israele, ponendo in evidenza “… la diffusa violazione dei diritti fondamentali palestinesi, compreso il diritto al cibo …”.
Nell’ottobre 2017, come detto in precedenza, esponenti di Samidoun, Addameer e movimento BDS, presenziarono ad una conferenza a Bruxelles, presso il Parlamento Europeo, con la partecipazione di Leila Khaled, sul tema del “ruolo delle donne nella lotta popolare palestinese”.
In novembre del 2017, appare sulle testate giornalistiche pro-FPLP un articolo di Barakat dove si evidenzia l’aspirazione del popolo palestinese ad uno stato legittimo conquistato sotto ogni forma, dalla lotta armata alla resistenza civile, incitando palestinesi e simpatizzanti di tutto il mondo a boicottare la stato di Israele in tutte le maniere possibili.
In dicembre 2017, ad Atene, Samidoun organizzò il 50° anniversario della sinistra rivoluzionaria palestinese e della fondazione del FPLP, evento che ha visto anche la partecipazione di Mohammed Khatib, coordinatore di Samidoun in Europa e membro del FPLP. In gennaio 2018, in Francia, sempre a seguito del 50° anniversario, Samidoun organizzò una petizione dove si chiedeva alla comunità internazionale di cancellare FPLP dal novero delle organizzazioni terroristiche in Europa, e chiedeva ai francesi di sostenere il programma della resistenza palestinese.
Marzo 2018, Berlino, continua il boicottaggio dei prodotti di Hewlett Packard da parte di Samidoun e BDS durante un sit-in in Saturn Alexanderplatz.
Nel maggio 2018, Samidoun chiamò la piazza a manifestare contro le violenze al confine con Gaza. “… il silenzio è inaccettabile di fronte a massacri, colonizzazioni e complicità …” tuonarono gli organizzatori della ONG, incitando i simpatizzanti ad onorare le vittime palestinesi attraverso la lotta e l’impegno alla liberazione dei territori della Palestina dal colonialismo sionista.
In giugno 2018, in Canada, Charlotte Kates e Medea Benjamin, di CODEPINK, ed altre organizzazioni pro-BDS, minacciarono il partito socialdemocratico canadese intimandogli di interrompere definitivamente i lavori del gruppo interparlamentare costituitosi nella collaborazione tra Canada e Israele, con la motivazione “… Israele è stato ingiusto nei confronti dei palestinesi come lo stato dell’apartheid governato dai bianchi nei confronti dei neri sudafricani …”.
Nell’ottobre 2018, a Gaza sventolavano assieme le bandiere di Samidoun e FPLP. In quell’occasione Samidoun manifestava contro la prigionia di un rivoluzionario comunista arabo, Georges Ibrahim Abdallah, il quale fu condannato all’ergastolo dai francesi per aver partecipato nel 1982 agli omicidi di Charles R. Ray, un addetto militare statunitense in servizio a Parigi, e Yacov Bar-Simantov, consigliere presso l’ambasciata israeliana a Parigi.
In ottobre 2018, durante un evento in Danimarca organizzato da Samidoun ed il gruppo locale, Boycott Israel, Barakat e sua moglie Kates inneggiavano alla delegittimazione di Israele. Secondo alcuni lo stato ebraico era destinato a dissolversi diventando un peso per l’imperialismo diffuso, così come avvenne in Sud Africa per l’Apartheid. Gli organizzatori incitavano i simpatizzanti a continuare a boicottare le istituzioni accademiche israeliane all’estero per moto di protesta contro la violazione del diritto all’istruzione dei palestinesi.
Nel novembre 2018, Samidoun, sempre di concerto con FPLP, partecipò alle manifestazioni per la liberazione di Khalida Jarrar (ex-presidente di Addameer), affiliata al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, condannata inizialmente a 15 mesi di prigione da un tribunale militare israeliano per “istigazione e coinvolgimento nel terrore” – oltre vari reati – dove incitava al rapimento di soldati israeliani. Molti dei suoi arresti si sono conclusi con la detenzione amministrativa senza che fosse avanzata alcuna accusa. Khalida Jarrar è anche la rappresentante palestinese presso il Consiglio d’Europa ed è attualmente a capo del Comitato dei prigionieri del PLC.
Sempre in novembre a Berlino, a 101 anni dalla dichiarazione di Balfour, Samidoun manifesta la sua protesta, poiché da allora ci sono stati oltre 7 milioni di rifugiati, giustificando la pulizia etnica e il furto di terre. Il 2 novembre 1917 il Segretario agli Esteri inglese Lord Arthur Balfour, rivolgendosi a Lord Walter Rothschild, esprimeva per conto di Sua Maestà la propria simpatia verso le aspirazioni del movimento sionista assicurando che il governo britannico avrebbe appoggiato il progetto che mirava alla creazione di uno stato ebraico in Palestina, senza per questo pregiudicarne i diritti civili e religiosi delle popolazioni non ebraiche esistenti in quei territori.
Nel maggio 2019, PayPal, DonorBox e Plaid, i giganti globali dei pagamenti hanno rimosso il conto online, dove confluivano le donazioni dei simpatizzanti, dell’organizzazione BDS Samidoun a causa dei suoi presunti collegamenti al PFLP.
In novembre 2019, in una lettera diretta la procuratore capo della Corte Penale Internazionale Fatou Bensouda, Samidoun rivendica l’apertura di un’indagine ufficiale per possibili crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi in Palestina dallo stato ebraico.
Giugno 2020, Samidoun condannò l’arresto di Ubai Aboudi, direttore esecutivo del Bisan Center of Research and Development. A Ubai Aboudi, nel novembre 2019 fu emesso un ordine di detenzione amministrativa di quattro mesi – diventati poi 12 mesi – dal comandante militare israeliano della Cisgiordania, da scontarsi nella prigione di Ofer, vicino alla città di Ramallah. Ubai Aboudi, prima di essere arrestato avrebbe dovuto prendere parte al Terzo Incontro Internazionale per la Scienza in Palestina, tenuto negli Stati Uniti presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) nel gennaio 2020. Aboudi fu condannato per essere membro e attivista FPLP dal 2016 a luglio 2019. In particolare, Aboudi era responsabile del reclutamento di ulteriori attivisti per l’organizzazione terroristica, nonché del rafforzamento delle infrastrutture FPLP nella regione.
Ad agosto del 2020, nelle principali città del mondo furono celebrati i “Days of Resistance”, per ricordare il 48° anniversario della morte di Ghassan Kanafani, uno dei maggiori portavoce del FPLP.
Nel settembre 2020, a seguito della firma di un accordo di pace da parte di Israele con gli Emirati Arabi Uniti (UAE), Samidoun firmò un appello affermando che “… Mentre i governi e le società parlano di opportunità di affari, turismo e accordi energetici, i palestinesi emarginati continuano a vivere in condizioni di apartheid, sotto la brutale occupazione militare israeliana …”.
Sempre nel mese di settembre del 2020, Samidoun in antitesi agli Accordi di Oslo, pubblicò una dichiarazione dove si chiedeva di continuare a boicottare i prodotti israeliani, le istituzioni culturali, le istituzioni accademiche e le società complici – quali HP, G4S e Teva – e a combattere contro il riconoscimento e la normalizzazione dello stato ebraico.
Fino ad arrivare ai giorni nostri – febbraio 2021 – quando il ministro della Difesa israeliano Benny Gantz ha firmato l’ordine che designa l’organizzazione Samidoun, che agisce per conto del gruppo estremista FPLP, come organizzazione terroristica.