“Io sgombrerei il campo da questo concetto di omofobia, perché l’omofobia è una nevrosi e quindi noi chiamiamo omofobia impropriamente in oriente, in occidente a sud e a nord, in ambienti cristiani musulmani buddisti induisti, quella che correttamente dovrebbe essere considerata una nevrosi. Cioè l’omofobia è il timore da parte di un soggetto che si ritiene “normale” di essere in qualche modo aggredito, contaminato, sfiorato o coinvolto dall’avere comportamenti di propensione di natura omossessuale. Anche perchè la natura sessuale dell’uomo è prevalentemente bisessuale. La presenza di pulsioni occasionali o di correnti di natura omosessuale è notoriamente frequentissima con soggetti con una prevalente attività sessuale di tipo eterosessuale, se cosi non fosse non si spiegherebbero i 9 milioni di clienti eterosessuali dei travestiti e dei trans. In Italia non si spiegherebbero i comportamenti nelle carceri e nelle navi in navigazione e in situazioni estreme di varia natura, comprese i seminari cristiani e altri ambienti di questa natura. Quindi l’omofobia è l’avere il terrore di poter essere contaminati dall’omosessualità, quindi chiamare omofobia aggressione verso persone omosessuali e’ gia una definizione impropria.
Islam dall’altra parte ha nei confronti della moralità sessuale, omo ed etero, un atteggiamento rigidamente prescrittivo, cioè un uomo non può avere, come dire, rapporti con donne che non siano in qualche modo all’interno di un ambiente matrimoniale anche se ci sono degli escamotage dei matrimoni. Io sto scrivendo un libro su sessualità e Islam, l’islam ha una religione perfetta. C’è un libro, il Corano, versioni coraniche, cosa si deve mangiare, cosa non si deve mangiare, come devono vestirsi gli uomini, come devono vestirsi le donne fin anche come si devono fatte le case. Quindi religione nel senso proprio etimologico del termine: legare, legare a. Quindi da questo punto di vista è il contrario allo sfondo di quell’ambiente prevalentemente coscienziale dell’ambiente cristiane, come ci dice il vangelo: non è ciò che entra nell’uomo che lo contamina ma ciò esce da lui cioè le sue intenzioni. E non è un caso che le colpe d’amore provenzale, che è stato il primo esempio di libertà di scelta sessuale tra uomini e donne siano nate in ambienti cristiani e non in Cina, non nello sterminato sul continente Indiano neanche mai nella penisola arabica, e quindi l’illuminismo è figlio del cristianesimo e della cultura giudaico -cristiana ma direi più cristiano che giudaico, perché in fondo nella “prescrittività” dell’ebraismo non c’è sicuramente la stessa situazione nell’Islam ma ci si avvicina di più. Quindi è il cristianesimo la terra in cui è germinato l’illuminismo e la libertà. Ciò detto, è chiaro che nel mondo islamico, si è omofobi ma anche come dire, sessuofobi ma anche in qualche modo “ginecofobi” o se vuole anche misogini. Tenere delle donne inscatolate nei burka evidentemente è qualcosa di molto simile no? È frutto di una struttura ambiziosa ben strutturata, da questo punto di vista”. Così il dottor Alessandro Meluzzi, psichiatra e criminologo, ha parlato con Ofcs Report dopo i fatti di Orlando.
La struttura religiosa l’Islam ha un’arretratezza culturale che è pari al nostro Medioevo. Condivide?
Ma sa direi che è tutta un’arretratezza culturale ed è un’opzione. L’Islam è un grande sistema giuridico, quindi non c’è distinzione tra reati e peccati, non c’’e distinzione tra potere civile e potere religioso. Un sistema culturale in cui se uno dichiara che vuole cambiare fede fa il più grave dei reati, che permette l’emissione di una fatwa, di una condanna, che non ha nemmeno bisogno di essere emessa come la scomunica (mondo papalino), lei capisce che questo è l’espressione di una realtà che non saprei neanche se definire medievale o post-atomica perché persino nel mondo medioevale europeo c’era una distinzione tra legge civile e religiosa. La prova nei durissimi contrasti tra guelfi e ghibellini papato e impero anche nei secoli bui, quindi direi che questo è una straordinaria invenzione del profeta Mohammed che oltretutto ha fissato tutto questo in un testo unico dettato direttamente da Mohammed quindi non modificabile da nessun imam, nessuna università del Cairo e quindi assolutamente immodificabile. Quindi un sistema giuridico cristallizzato, immodificabile, che come dire condanna a morte chiunque voglia cambiare fede. Meglio di cosi.
Secondo lei l’occidente a questo punto è già sottomesso all’Islam?
Per il momento, non lo è ancora, ma in qualche modo lo sarà, perché un sistema come quello occidentale che dice: io sono pronto a morire per difendere il tuo diritto di esprimere un’opinione opposta alla mia, se l’opinione opposta alla mia è distruggerti, il gioco è fatto. Direi che c’è una simmetria logica, quindi l’occidente è sottomesso in forza di questa asimmetria logica, se noi chiamiamo omofobia il nostro sacrosanto diritto di desistere alla sottomissione, è finita.