Nella classifica delle tendenze Twitter della settimana appena trascorsa non poteva non esserci la vicenda di #djFabo, che si è sottoposto al suicidio assistito in Svizzera accompagnato dal radicale Marco Cappato. Il giornalista Mario Adinolfi l’ha messa giù in modo pesante: “Hitler almeno i disabili li eliminava gratis”. A seguire Francesca Chaouqui (ex componente della Commissione sull’organizzazione delle strutture economiche e amministrative della Santa Sede, finita coinvolta nello scandalo dei “corvi” in Vaticano), secondo la quale “è vigliacco chi pensa che si ha diritto di vivere solo quando si è sani, famosi, vincenti, è vigliacco chi, pur pensandolo, ha paura di dire che l’eutanasia è un abominio, è vigliacco chi si dice cristiano e si schiera con questa libertà di scegliere tutto, perfino il giorno della propria morte”. Twitter non ha perdonato. @2015blackdog, ad esempio, scrive che “su temi importanti come eutanasia e aborto, che riguardano la libertà di scelta di ognuno, i catto-talebani devono solo tacere”, mentre per @CintoriVere “la frase su Hitler è un insulto alla vita, quella vera, è un insulto alla storia e all’umanità, ma soprattutto all’intelligenza”. @fraguarino arriva, addirittura, a domandarsi cosa ci faccia Adinolfi “dal lato sbagliato del forno”, e @ActIsidoro chiede alla Chaouqui di fare “un passo indietro” e tornare “nella fogna dell’ipocrisia”. Infine, @Lorelay_Blue pensa che “ad un livello così basso sia scesa solo la temperatura in Russia”. Eppure non tutti, nel grande mondo di Twitter, sono su quella linea. Giuliano Guzzo, ad esempio, prima della morte dj Fabo aveva scritto: “Spero che scelga la vita. E chi sta strumentalizzando pro eutanasia la vicenda, la pianti. E si vergogni, una buona volta”. Le parole definitive, però, sono quelle di @LucaGCastellin, ricercatore presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore: “Non condivido la scelta di dj Fabo, ma, in questo momento, l’unica cosa che posso fare è pregare per lui e per la sua famiglia. Purtroppo, però, c’è anche chi, come Adinolfi e la Chaouqui, sul dramma di Fabo non coglie l’occasione per tacere. Il dramma di Fabiano dimostra che il punto è incontrare qualcuno in grado di testimoniare perché vale davvero la pena vivere”.
Secondo tema più discusso su Twitter è il caso delle due rom rinchiuse da tre dipendenti (sospesi e indagati per sequestro di persona) in una gabbia nel retro del supermercato #Lidl di #Follonica e riprese col telefonino. Le nomadi stavano frugando fra i rifiuti e gli oggetti fallati. Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha twittato al suo solito: “Io sto con i lavoratori (a cui offriamo sostegno legale) e non con le rom “frugatrici”. Infine, visto che una delle rom, spaventata, gridava, Salvini ha aggiunto: “Ma quanto urla questa disgraziata?”. Della replica al leader della Lega si incarica l’immancabile Roberto Saviano: “Il problema per Salvini non è assolvere o condannare le donne rom sorprese a rovistare nella spazzatura, ma utilizzarle come bersaglio, avvelenare i pozzi del ragionamento, alimentare solo pregiudizio. Si usa il social come una palestra di idiozia, amplificatore della miseria umana di cui Salvini vuole fare capitale”. La sfida fra i due, ormai, è una sorta di duello texano. Più leggero ed efficacemente ironico è @diodeglizilla: “Incredibile, una vicenda in cui sbagliano tutti: le rom a rubare, i dipendenti a rinchiuderle e riprenderle, Salvini a essere nato”. Ma di fronte al paragone, da molti azzardato, fra le rom rinchiuse nella gabbia e gli ebrei prigionieri nei campi di concentramento, @PerlaMiseriah propone una soluzione: “Potete chiudere Twitter”.
Tema più leggero. Fra gli hashtag della settimana anche #larena di Massimo Giletti. Fra gli ospiti, il governatore della Sicilia Rosario Crocetta. Filippica contro i vitalizi (che però permangono), adulazione di se stesso e dei suoi presunti successi e via dicendo. La reazione dei suoi “seguaci” su Twitter? Inequivocabile: “Zittite Crocetta, per favore, ché più parla e più, da siciliano, mi vergogno di essere rappresentato da lui”, scrive @celi_francesco. A #larena anche la senatrice Pd Laura Puppato. @Graziano84 è incredulo: “Ma la Puppato si sente seria quando dice che i partiti non prendono più i rimborsi elettorali?”.
Nella classifica delle tendenze Twitter anche #inmezzora di Lucia Annunziata. Ospite il leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. L’occasione è buona per proporre, in vista delle prossime elezioni amministrative, un “listone unico di centrodestra”. Ma sul social prevale l’ironia: “Tu pensa a che livello è Annunziata di fronte alla quale la Meloni sembra un gigante della politica”, scrive @CannizzCarmelo, mentre @danielecina è più seria: “Meloni ha soluzioni per disoccupati, terremotati, immigrati. Non poteva farle quando era al governo anziché portarci alla miseria?”.
Successo su Twitter anche per l’intervista-fiume del fondatore di Repubblica, Eugenio Scalfari, a #WalterVeltroni su populismo, scissione Pd, crisi della democrazia, eccetera. La risposta dei followers? Quella di @RobertoRcCasu è da mozzorecchi: “Se, come dice Veltroni, la scissione Pd consegnerà il Paese ai populisti, il caso Consip consegnerà i democratici ai carabinieri”. A ruota segue @fran_orsini: “Caro Veltroni, il problema non è l’Italia in mano ai populisti. Il problema è l’Italia in mano ai piddini”. A strappare più di un sorriso, però, è @Labbufala: “L’intervista di Scalfari a Veltroni è durata 36 ore. Ogni volta che uno parlava, s’appisolava l’altro”.
Ancora un hashstag salito ieri nella classifica Twitter. Si tratta di #Berlino. La Germania non risarcirà i familiari di Fabrizia Di Lorenzo, la 31enne di Sulmona uccisa da un integralista islamico che si è lanciato con un camion fra i mercatini di Natale della capitale tedesca. Una legge nazionale del 1985, infatti, esclude il risarcimento per i danni causati alle vittime di crimini violenti commessi “con un veicolo a motore o un rimorchio”. Il caso, insomma, viene liquidato come un incidente stradale. Indignati i genitori della ragazza. @aldagrassa, però scrive: “Mi morisse un figlio in un attentato in un mercato all’estero, sarò impopolare, ma l’ultima cosa sarebbe pensare a un risarcimento”. Forse, però, non è questo il punto.
Infine, fra gli hashtag della settimana anche le #malattierare. Una sola segnalazione. Quella, lucida, di @Teresalareale: “Invece di mandare catene, amene e like sotto link fasulli, condividete, informatevi e aiutiamo la ricerca per le malattie rare”.