Balloons, what balloons? L’intrusione nei cieli americani dei sospetti palloni spia cinesi sta scatenando una vera e propria bufera nell’amministrazione Biden e apre serie riflessioni in tutta la comunità internazionale.
È infatti notizia di poche ore fa che gli Stati Uniti hanno chiuso, per un breve periodo, lo spazio aereo sul lago Michigan e forse abbattuto l’ennesimo oggetto volante non identificato che stava sorvolando il Lago Huron, nei pressi del confine canadese. Sarebbe già il quarto incidente di questo tipo. Una situazione che sta sfuggendo di mano, pare.
Come in una rocambolesca sequenza di avvenimenti, dallo scorso giovedì, alle 13:45, un oggetto non identificato era stato tracciato sopra l’Alaska, abbattuto poi venerdì dalla Us Air Force. Sabato, il Primo Ministro canadese ha ordinato al Norad di abbattere un oggetto volante che sorvolava ad alta quota la cittadina di Mayo nello Yukon. Alle 15:41 un F-22 lo ha disintegrato. Alle 19:50 sempre di sabato l’aviazione ha chiuso lo spazio aereo intorno a Havre in Montana, per un oggetto volante che non è poi stato trovato dagli aerei di ricognizione. Il Norad ha parlato di un’anomalia radar ma Matt Rosendale, membro della Camera dei Rappresentanti del Montana ha riferito domenica che non si trattava di un guasto ma di un pallone spia. Anche “Chuck” Schumer, leader della maggioranza del Senato degli Usa, aveva asserito che gli oggetti abbattuti in Alaska e in Canada fossero “balloons”, nonostante la Casa Bianca smentisse definendoli oggetti non identificati, forse al fine di abbassare i toni dello scontro diplomatico con Pechino.
Il primo incidente si era verificato circa una settimana prima. Il pallone aerostatico, poi abbattuto, pare fosse stato avvistato già dal 1 febbraio (ma alcuni dicono che il 28 gennaio volasse sopra l’Alaska), così come confermato dal generale Patrick Ryder – addetto stampa del Dipartimento della Difesa – mentre stava sorvolando il Montana da due giorni.
Il presidente Joe Biden, in prima istanza si oppose fermamente all’abbattimento dell’oggetto volante, le cui dimensioni pare fossero di almeno tre scuolabus, e questo per paura che i suoi detriti potessero ferire la popolazione una volta precipitati al suolo.
Il segretario alla Difesa Lloyd Austin e il capo di stato maggiore, il generale Mark Miley, dopo aver attentamente esaminato e valutato la minaccia, hanno presentato diverse opzioni al presidente. Il governo degli Stati Uniti e il Norad, hanno continuato a seguire la traiettoria del presunto pallone spia, monitorandolo da vicino. Esso si librava ad un’altitudine superiore a quella del traffico aereo commerciale e al momento non rappresentava dunque una minaccia immediata, sia dal punto di vista militare o che potesse ledere l’incolumità fisica delle persone a terra.
Ma questo non ha impedito che una furiosa valanga di proteste e indignazione, avanzate soprattutto dall’opposizione repubblicana, compreso l’ex presidente Donald Trump, investisse il governo. Era inaudito infatti, che non ci fosse stata finora una qualsiasi reazione a questa violazione dello spazio aereo statunitense da parte di un velivolo di una nazione straniera.
È stato poi un errore non abbattere il pallone spia cinese quando si trovava ancora sopra un’area scarsamente popolata. E ancor di più l’affermazione da parte di Xi Jinping che si trattasse di un dirigibile civile con compiti di ricerca sull’atmosfera andato fuori rotta, ha sollevato ulteriori interrogativi sulle capacità di sorveglianza da parte dell’amministrazione Biden. La definizione del presidente cinese ai più sembrerebbe quasi un ossimoro, per le implicazioni militari che tali operazioni rivestono, dato anche che, guarda caso, il pallone stava sorvolando proprio gli impianti nucleari e le infrastrutture militari e civili americane.
Inoltre, il portavoce del Pentagono ha riferito che il pallone stava sorvolando il centro degli Stati Uniti a un’altitudine di circa 60.000 piedi, cambiando però spesso rotta, e dimostrando apparentemente che potesse essere manovrabile, lasciando per cui il dubbio nei cittadini americani che Pechino ne potesse controllare i movimenti.
A seguito del malcontento generale, il segretario di Stato Antony Blinken ha annullato per sicurezza la sua visita in Cina e il giorno dopo, alle 14:38, un missile AIM-9X Sidewinder sparato dal F-22 Raptor decollato dalla pista di Langley, ha messo fine al volo indisturbato del sospetto pallone spia cinese, facendolo precipitare nell’Oceano al largo di Myrtle Beach nella Carolina del Sud.
I resti del velivolo recuperati nell’Oceano hanno poi confermato che si trattava di un oggetto militare con finalità di intelligence e non come affermato invece dal governo cinese. Le immagini ad alta risoluzione hanno mostrato che il pallone era in grado di condurre operazioni di raccolta di informazioni sui segnali e che il suo equipaggiamento era incoerente con quello dei palloni adibiti a servizi di ricerca meteorologica.
Un funzionario del DoD ha poi aggiunto che questo tipo di attività sono spesso intraprese sotto la direzione dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) e che la Cina ha fatto ricorso ai balloons per sorvolare più di 40 paesi in cinque continenti.
C’è da stare tranquilli? Forse no, data la potenzialità degli usi collegati a tali infiltrazioni
Secondo una ricerca condotta dal Washington Examiner alcuni funzionari del Dipartimento della Difesa americano sono arrivati alla conclusione che i palloni ad alta quota, potrebbero essere considerati una sorta di prova in bianco per eventuali attacchi segreti sulla rete elettrica/elettronica e di trasmissione degli Stati Uniti, oltre che per carpire informazioni secretate sulle installazioni militari o di forte impatto strategico civile.
Peraltro nella storia del secolo scorso – 2^ Guerra Mondiale – il Giappone utilizzava già tale tecnologia per bombardare i propri nemici. Era il così detto “Progetto FuGo” che prese di mira il territorio degli Stati Uniti e del Canada attraverso il Pacifico, sganciando bombe dai palloni ad alta quota.
Al giorno d’oggi questi oggetti volanti sono molto più sofisticati, e possono stagliarsi fino a 200.000 piedi, aggirare i sistemi di tracciamento e persino trasportare ordigni bellici anche di tipo nucleare.
Gli analisti EMP hanno avvertito che Cina, Corea del Nord, Russia e Iran potrebbero disporre di programmi militari con armi a impulsi elettromagnetici, che se usati potrebbero in teoria neutralizzare per un tempo abbastanza lungo la rete degli Stati Uniti, tale da provocare un blackout improvviso che apporterebbe moltissimi danni così come innumerevoli vittime indotte.
Nell’eventualità che avvenisse un’esplosione nell’atmosfera, le sue conseguenze sarebbero talmente deleterie da spazzare via in un colpo solo tutti i segnali elettrici/elettronici in un’area molto estesa. Già diversi anni fa questo tipo di minaccia, mediante l’uso di impulsi elettromagnetici (EMP), è stata attentamente analizzata e valutata da una speciale commissione del Congresso e dalle Forze Armate statunitensi.
David Stuckenberg, un ufficiale della Us Air Force, e riconosciuto come uno dei maggiori esperti EMP americani, in una sua analisi del 2015 disposta dall’American Leadership & Policy Foundation, ha delineato quale tipo di impatto avrebbero eventualmente rappresentato per la sicurezza nazionale siffatti palloni quale mezzo di trasporto discreto per queste armi.
Stuckenberg, citando Peter Pry, un ex analista della CIA e membro della Commissione del Congresso per la minaccia EMP, ha descritto come un attacco ad impulsi elettromagnetici, condotti con i palloni, avrebbero danneggiato e neutralizzato i sistemi elettronici americani nel raggio di centinaia di chilometri. Prendendo ad esempio l’Eastern Grid della rete elettrica nazionale, che veicola il 75% dell’elettricità negli Stati Uniti, il defunto scienziato sosteneva che qualsiasi ordigno nucleare fatto esplodere in punto qualsiasi della zona orientale, avrebbe fatto collassare tutta la rete elettrica. Quindi, non soltanto l’area circoscritta dagli effetti diretti dell’EMP sarebbe collassata, ma l’esplosione, sfruttando la teoria dei cerchi concentrici, avrebbe causa una serie di guasti a catena che si sarebbero diffusi verso l’esterno.
Stuckemberg ha partecipato inoltre a numerosi studi di settore e presieduto diverse commissioni istituite dalla Difesa degli Stati Uniti. Una di queste è la Electromagnetic Defense Task Force (EDTF).
Stuckenberg infine ha sempre sostenuto che, dato che un pallone ad alta quota potrebbe essere progettato, creato e lanciato nel giro di pochi mesi, “… non deve essere lasciato nulla di intentato nello sforzo di privare i nemici dell’America di opzioni militari a basso costo, a bassa tecnologia e ad alto impatto …”.
Washington in apparenza sta cercando in tutti i modi di evitare l’escalation con Pechino, anche dichiarando che a causa dell’incidente le relazioni bilaterali tra i due paesi non devono per questo incrinarsi. Ma la dura reazione della Cina, prima negando ogni addebito, poi rifiutando le chiamate del segretario alla Difesa Lloyd Austin, ed ancora lasciando presagire che ci sarebbero state delle conseguenze all’abbattimento del “dirigibile”, racconta un’altra storia. Il resto è propaganda. E intanto sono in arrivo nuove sanzioni da parte degli Stati Uniti in risposta alla presenza dei palloni spia, che potrebbero evidentemente infiammare ancora le tensioni tra i due Paesi.