I timori degli americani vanno ben oltre le sperimentazioni dei vettori convenzionali da parte del regime nordcoreano. Infatti, un recente rapporto pubblicato dalla società di intelligence Amplyfi e dall’Università di Harvard, ha posto in risalto la problematica legata a testate contenenti agenti chimici o biologici messe a punto dagli scienziati di Pyongyang che, se utilizzate, rappresenterebbero una seria minaccia sia per i Paesi confinanti, sia anche per le coste statunitensi comprese nel raggio d’azione dei missili nordcoreani.
Il regime di Kim Yong Un può contare su ben 17 istituti di ricerca biologica e il quantitativo di armi chimiche prodotte e detenute dalla Corea del nord è stimabile intorno alle 2.500-3.000 tonnellate.
In questi anni, sempre secondo il rapporto Amplyfi, il team di scienziati agli ordini del dittatore di Pyongyang, avrebbe sviluppato decine di agenti biologici mortali tra i quali i batteri di colera, vaiolo, tifo e la peste bubbonica che potrebbero essere caricati su vettori o più semplicemente essere dispersi nell’ambiente. Ed è un dato scontato anche la produzione dell’agente Vx, una delle sostanze più tossiche, incolore e inodore, più potente del Sarin che porta alla morte in dieci minuti con la sola esposizione.
Nella notte due bombardieri americani sorvolano Pyongyang
Due Bombardieri strategici americani hanno volato, questa notte, sulla penisola coreana per una simulazione di attacco aria-terra scortati da due caccia sudcoreani F15K. Decollati dalla base dell’isola di Guam, i B-1B Lancers, bombardieri strategici supersonici con un raggio d’azione di 5 500 chilometri, hanno partecipato ad un’esercitazione congiunta con le forze aeree giapponesi e sudcoreane nel mar del Giappone, rispondendo con una prova di forza alle minacce del ministro degli Esteri nordcoreano Ri Yong-ho che, di recente, aveva dichiarato che le forze di difesa aerea di Pyongyang avrebbero abbattuto qualunque velivolo anche all’esterno del proprio spazio aereo.
Sembra dunque completarsi il dispiegamento del dispositivo statunitense nell’area della penisola coreana con l’approdo, nel porto sudcoreano di Jinhae, del sottomarino nucleare americano “USS Tucson” e il previsto arrivo per la fine della settimana al porto di Busan del sottomarino “USS Michigan”.
Anche la portaerei Theodore Roosevelt e il suo gruppo di battaglia sono in navigazione nel Pacifico Occidentale, e andranno ad affiancare la flotta con a capo la portaerei a propulsione atomica USS Ronald Reagan nel mar Cinese Meridionale nel dispositivo posto a difesa delle coste giapponesi e sudcoreane.
Uno spiegamento di forze di tutto rispetto sia in chiave di deterrenza contro eventuali raid nordcoreani, ma anche in funzione di possibili attacchi preventivi che potrebbero essere ordinati dalla Casa Bianca nel caso di ulteriori lanci di missili da parte di Pyongyang.