Gli Stati Uniti sapevano del piano ucraino per distruggere Nord Stream 1 e 2. Lo hanno ammesso – e la notizia è stata diffusa da un articolo del The Washington Post pubblicato ieri, 6 giugno 2023 – più che altro costrette dalle circostanze, fonti ufficiali di quegli Stati Uniti sulla cui buona fede, a questo punto, i dubbi sono diventati ancora maggiori per tutta una serie di ragioni che meritano di essere prese in esame quanto prima. Infatti l’articolo citato, nel titolo e nel sottotitolo recita testualmente: “Gli Stati Uniti avevano informazioni su un piano dettagliato dell’Ucraina per attaccare il gasdotto Nord Stream”. E ancora: “La CIA ha appreso lo scorso giugno, tramite un’agenzia di spionaggio europea, che una squadra di sei persone delle forze speciali ucraine intendeva sabotare il progetto di trasporto del gas naturale dalla Russia alla Germania”. Più che rendere giustizia alla verità, rappresenta un ulteriore tentativo di depistaggio interamente volto a tutelare i propri traballanti interessi che la fase di impasse della Guerra d’Ucraina stanno mettendo a serio rischio. Infatti, la vera notizia è un’altra.
Il fatto che gli Stati Uniti sapessero con largo anticipo del dettagliato piano di attacco al Nord Stream 1 & 2 e che abbiano taciuto sta ad indicare che 1) hanno di fatto scientemente coperto un attacco proditorio non solo agli interessi della Russia, ma di fatto agli interessi di un Paese alleato e per di più della NATO, 2) hanno consentito che venisse attaccata l’intera Unione Europea e la sua economia in un settore strategico di importanza vitale mettendo a serio rischio la stabilità di un organismo sovranazionale sovrano da loro coinvolto in una guerra che questo, a differenza di Washington, non aveva sistematicamente ed irresponsabilmente contribuito a provocare dando copertura ad un Paese terzo, l’Ucraina, di cui da anni promuovono l’ingresso nella NATO e caldeggiano l’accoglimento nella stessa UE; 3) hanno agito di fatto per alterare gli equilibri mondiali al solo scopo di trarne evidenti benefici economici con il conseguente favorire le proprie produzioni ed esportazioni di fonti energetiche ed in prospettiva di armi e munizionamenti vari; 4) che hanno di fatto manipolato l’Ucraina stessa per farle portare a termine un attentato che distruggesse quanto da anni auspicavano fosse distrutto e che ora, dopo averla blandita indicandola come il difensore primo della cultura e dei valori Occidentali; 5) gettano di fatto in pasto alla gogna mediatica mondiale nel modo più ignobile possibile. La domanda che sorge, in un tale frangente, spontanea è: vale ancora la pena di essere alleati di Washington?