La nave israeliana Mercer Street, amministrata dall’azienda Zodiac Maritime Ltd, è stata attaccata nel pomeriggio di ieri da due droni lanciati dai Pasdaran iraniani al largo delle coste dell’Oman. Sarebbero almeno due le vittime delle esplosioni: il capitano della nave, di nazionalità romena, e un contractor britannico, mentre rimane sconosciuto il numero di feriti. Il tank battente bandiera liberiana, di proprietà giapponese ma gestita dall’armatore israeliano Eyal Ofer, era in transito nelle acque del Mar d’Arabia con un equipaggio di 27 marittimi.
Stando a quanto riferito da due ufficiali a condizione di anonimato, la petroliera è stata colpita da due droni suicidi che hanno centrato gli alloggi sotto il centro di comando e il ponte. La nave attualmente si trova in navigazione sotto scorta statunitense e diretta verso un porto sicuro per i soccorsi all’equipaggio e le riparazioni.
I media iraniani confermano che le Guardie rivoluzionarie iraniane sarebbero dietro l’attacco alla petroliera in risposta al raid israeliano contro l’aeroporto di Dabaa nella Siria centrale a sud di Homs, avvenuto due giorni fa.
L’escalation impunita dell’Iran
L’attacco iraniano sembra indicare un’escalation nella guerra non dichiarata contro Israele. Non pare frutto di un errore tecnico e ha ricalcato quelli avvenuti nel febbraio e marzo scorsi quando ad essere attaccate erano state la MT Lori, anch’essa battente bandiera liberiana ma di proprietà della compagnia XT Management con sede ad Haifa amministrata dall’israeliano Udi Angel, un’altra nave cargo di proprietà israeliana, la Helios Ray colpita al largo dell’Oman. Anche in quel caso la nave cargo stava viaggiando al largo delle coste dell’Oman ma, fortunatamente, l’attacco non ha provocato vittime.
Il ministro della Difesa di Gerusalemme, Benny Gantz, ha convocato un colloquio urgente con il Capo di Stato Maggiore, Aviv Kochavi, e altri funzionari della sicurezza per discutere gli aspetti legati all’attacco alla petroliera e alle eventuali ritorsioni. Stando a quanto emerso dagli esiti della riunione, Israele risponderà presto all’attacco alla nave Mercer Street e allo stesso tempo ha denunciato all’Onu l’attacco iraniano definito come un atto di terrorismo internazionale.
Per il neo eletto Naftali Bennet, un test fondamentale di politica estera destinato a sancire il futuro dell’esecutivo al centro di continue tensioni interne, anche tenuto conto delle reiterate provocazioni iraniane succedutesi negli ultimi mesi e rimaste, al momento, senza risposta.
A breve la ritorsione di Israele?
E tra gli obiettivi che potrebbero rientrare in eventuali, e più che giustificate, azioni ritorsive da parte di Israele ci sarebbero le basi siriane gestite dall’Irgc, quelle yemenite utilizzate dai ribelli della fazione Houthi e, considerando la storica scaltrezza israeliana,“il naviglio iraniano diretto in Venezuela con un sostanzioso carico di armi…”. Perché no?