Ancora un attacco da parte degli islamisti di Ansar al Sunna in Mozambico. E sempre nelle medesima zona interessata dalle incursioni che si sono susseguite dall’ottobre scorso, culminate con il tentativo di assassinio del direttore nazionale di ricognizione dell’unità di intervento rapido della polizia, nel dicembre 2017.
Nella scorsa notte un manipolo di miliziani ha effettuato un’incursione in località Olombe, nel distretto di Mocimboa da Praia, già colpito il 5 ottobre. Durante l’attacco sono rimasti uccisi 4 civili e date alle fiamme numerose abitazioni fatte oggetto di razzia da parte dei terroristi.
Dalle prime indiscrezioni trapelate, il gruppo degli assalitori proveniva dalla confinante Tanzania, dove Ansar al Sunna opera a stretto contatto con gli Shaabab somali, e pare che avesse caratteristiche di multitenicità, poiché composto da somali tanzaniani e mozambicani, con in comune la sola lingua swaili.
Gli interessi italiani nell’area colpita
Ma esaminando più a fondo le caratteristiche delle incursioni effettuate dal gruppo islamista, si possono riscontrare tre fondamentali caratteristiche. Infatti, oltre al comune credo radicale e all’asserita volontà di creare un Califfato islamista a cavallo di Mozambico e Tanzania, vi è la conclamata volontà di colpire gli interessi occidentali nella zona.
Proprio nella provincia di Capo Delgado, infatti, il gruppo statunitense Anadarko, ha in concessione la cosiddetta Area 1, dove ha individuato copiose riserve di gas naturale e, in partecipazione con l’Eni East Africa, pianifica la costruzione di alcuni impianti di liquefazione sulla penisola di Afungi, nel distretto di Palma, non lontano dalle località colpite dagli attacchi degli islamisti.
Le riserve di gas naturale scoperte nelle profonde acque mozambicane costituiscono una fonte di energia tra le più importanti e in crescita al mondo, e apre ai fiorenti mercati della Cina ed i Paesi asiatici.
Nella province di Capo Delgado e Maputo, l’Eni sta inoltre attuando alcuni programmi in favore della popolazione locale, primi tra tutti l’accesso all’energia e all’acqua e le fondamentali attività dirette al mantenimento della salute pubblica e quelle di istruzione e formazione.
Le attività pianificate dal pool di aziende occidentali, non escluse quelle in favore della popolazione, potrebbero, a questo punto, essere seriamente essere messe in discussione dall’avanzata dei miliziani di Ansar al Sunna a nord del Mozambico, anche in considerazione della difficoltà ad arginare il fenomeno da parte delle autorità locali.