I fondi Ue per far fronte al flusso di migranti sono “limitati”. La Commissione europea scarica la Spagna di Pedro Sanchez che il 26 luglio aveva inviato una richiesta di aiuto per gestire l’ondata di immigrati che sta interessando il sud del Paese. La risposta del presidente Jean-Claude Juncker non si è fatta attendere, ma di certo non conforta il governo spagnolo. Il leader dell’esecutivo Ue, nella lettera inviata a Sanchez, pur riconoscendo la “sensazione di urgenza” per la situazione, ha sottolineato che le risorse del Fondo dell’Unione europea per il nord Africa “sono, purtroppo, limitate”. Qualche soldo dovrebbe comunque arrivare, con uno sblocco già dalla prossima settimana, ma sarebbe comunque insufficienti a gestire la sola frontiera con il Marocco. Secondo El Pais, infatti, l’aiuto immediato arriverà per la Guardia Civil, ma si tratterà di una piccola cifra insufficiente a gestire le partenze dal Maghreb.
Terminati i fondi Ue per il nord Africa
La colpa di questo buco sarebbe dei Paesi membri dell’Ue che non avrebbero versato i soldi per alimentare il fondo creato nel 2015. Da allora, spiega El Pais, il bilancio comunitario ha contribuito con 3.500 milioni di euro e, in teoria, i paesi dell’Ue avrebbero dovuto partecipare con lo stesso importo. Ma finora i partner europei e altri donatori, come la Svizzera o la Norvegia, hanno impegnato solo 439 milioni. Bruxelles si sarebbe già attivata per chiedere ai Paesi membri di alimentare il fondo “con importi che soddisfino le reali aspettative, in parallelo con gli sforzi del bilancio dell’Unione, che sono già considerevoli “. Ma al momento le risposte non sono state soddisfacenti al punto che lo stesso Juncker rimanda il governo spagnolo a tempi migliori promettendo che non appena questi contributi si concretizzeranno, ci saranno “finanziamenti aggiuntivi per la gestione delle frontiere in Marocco”. La Spagna, dunque, rimane a bocca asciutta nonostante nelle scorse settimane abbia aspramente criticato l’Italia per la decisione di chiudere i porti.
La nave Aquarius riprende il mare
Intanto, la nave Aquarius di Medici senza frontiere ha fatto sapere che salperà da Marsiglia, dove si trova in sosta da oltre un mese, per tornare a prestare soccorso “per continuare a salvare vite umane”. “Nonostante la situazione sempre più complessa nel Mediterraneo centrale – ha detto Claudia Lodesani, presidente di Msf – il nostro obiettivo resta lo stesso che ci ha spinto a scendere in mare: salvare vite, impedire – nel modo più rapido ed efficace possibile – che uomini, donne e bambini anneghino, e portarli in un porto sicuro, dove i loro bisogni primari siano assicurati e i loro diritti tutelati e garantiti”.