Respingimenti di massa dei migranti dalla Francia alla Spagna in tempo record. Parigi non molla e continua a portare avanti la linea dura nei confronti dei profughi, o presunti tali, che tentano di oltrepassare il confine per arrivare in Germania o nel Regno Unito. Stando a quanto denunciato da El Paìs, questa estate la presenza della gendarmeria francese lungo i valichi di frontiera con la Spagna è stata implementata, visto anche il maggior flusso di migranti in maggioranza subsahariani che sono arrivati sul territorio.
Madrid, quindi, si trova tra due fuochi. A sud la pressione dei clandestini che arrivano dal Marocco è aumentata, con sfondamenti del confine a Ceuta che hanno causato disordini e feriti. A nord, invece, la Francia, sfruttando il rischio di infiltrazioni terroristiche, dal 2015 (anno degli attentati a Charlie Hebdo e al Bataclan) giustifica i respingimenti dei migranti che in alcuni casi avviene anche in modo illegale, senza che le autorità spagnole vengano avvisate. Praticamente lo stesso sistema usato da Parigi lungo il confine con l’Italia, esploso con il caso Bardonecchia.
Ufficialmente, spiega ancora El Paìs, tra i due Paesi esiste un accordo bilaterale di riammissione. Ma spesso questo accordo viene violato e i migranti vengono rimandati indietro a volte in meno di 20 minuti dall’attraversamento del confine. In particolare, nei Paesi baschi, nella zona settentrionale della Spagna, ci sarebbero 3.200 subsahariani intrappolati a causa dei respingimenti alla frontiera con la Francia.
Si tratta di operazioni quasi sempre illegali, denunciano dalla Spagna, con una continua violazione della Convenzione di Schengen che va avanti dal 2015 a causa del rischio terrorismo. Una motivazione che la Francia continua ad usare chiudendo di fatto la libera circolazione all’interno della Ue. Il ministero degli Interni spagnolo e il Commissariato Generale per gli stranieri sono al corrente della situazione e stanno cercando una soluzione. Dai dati ufficiali, infatti, emergerebbero in modo più netto le violazioni francesi. Nel 2014 e 2015, ad esempio, la Spagna ha accettato 407 siriani espulsi dalla Francia. Ma i numeri non tornano, soprattutto negli ultimi mesi quando la rotta che dal Marocco conduce in Europa proprio attraverso la Spagna, è quella dove si è riversato il maggior passaggio di immigrati.
Il governo di Pedro Sanchez, dunque, dopo aver criticato aspramente l’Italia per la decisione di chiudere i porti rendendosi disponibile all’approdo dei clandestini trasportati dalle Ong, adesso deve affrontare il problema su due fronti. E l’aiuto da parte della Ue, come già emerso nelle scorse settimane, appare poco possibile.