a cura di Raja
Terrore a Melbourne, in Australia, dove un somalo ha accoltellato i passanti. L’uomo, vestito con una tunica marrone, dopo avere dato alle fiamme l’auto su cui viaggiava, si è lanciato contro i presenti armato di un coltello al grido di “Allahu akbar”. L’attacco è avvenuto di fronte a un centro commerciale nella Bourke street.
Prima di essere neutralizzato dalla polizia, l’aggressore è riuscito a colpire tre persone uccidendone una scagliandosi anche contro gli agenti intervenuti. Dopo avere bloccato l’assalitore i poliziotti, successivamente all’intervento dei vigili del fuoco, hanno sottoposto a perquisizione il Suv incendiato. Nel mezzo sono state rinvenute alcune bombole di gas che, fortunatamente, non sono esplose.
Secondo il capo della polizia di Victoria, Graham Ashton, l’aggressore sarebbe un 31enne somalo residente in Australia dagli anni ’90, già noto negli archivi dell’antiterrorismo come estremista islamico. L’uomo, di cui al momento non sono note le generalità, è deceduto un’ora dopo essere stato ricoverato al pronto soccorso a causa delle ferite riportate.
L’aggressione viene valutata come un atto di terrorismo e ulteriori indagini sono in corso da parte delle autorità. L’Isis ha rivendicato l’azione, con un comunicato postato dall’agenzia Amaq sui social network, nel quale ha sottolineato che l’aggressore era “un combattente dello Stato islamico”
Subito dopo l’incidente le autorità hanno attivato l’Emergency Alert, un sistema per avvisare i cittadini, dell’allerta per “un incidente all’angolo delle strade di Bourke e Swanston”. In Australia, infatti, tutti servizi d’emergenza possono emettere messaggi vocali e di testo diretti a telefoni fissi e dispositivi mobili, fornendo indicazioni.