Sei terroristi palestinesi legati all’organizzazione delle brigate al Quds sono rimasti uccisi e altri otto feriti nel crollo di un tunnel in costruzione sotto il confine con Israele di Kissufim, nei pressi di Khan Younis, bombardato dall’aviazione israeliana su segnalazione dei servizi di sicurezza dello stato ebraico.
Le brigate al-Quds, ala militare della Jihad islamica, hanno subito lanciato un allerta generale per tutti i miliziani nella Striscia di Gaza, dopo l’annuncio del raid israeliano nel quale sono stati eliminati anche Arafat Abu Morshed, un comandante della brigata di Saraya, e il suo vice Hassan Abu Hassanein.
Secondo alcune fonti interne alla comunità di Gaza, i raggruppamenti di guerriglieri, le katibe al-Nassr e al-Mujaheddin, avrebbero dispiegato numerose rampe per il lancio di razzi tipo “grad” a nord della città pronte a colpire gli obiettivi ebraici oltre il confine.
L’Israel DefenceForces ha subito provveduto a sigillare la regione confinante con la Striscia di Gaza nel timore di azioni ritorsive alla morte dei 6 terroristi. La Jihad islamica ha infatti annunciato che “gli israeliani pagheranno un caro prezzo” per il bombardamento del tunnel che ha provocato la morte dei 6 uomini.
A fare eco alle dichiarazioni bellicose dei miliziani, Ismail Haniyeh, rappresentante dell’ANP, che ha contattato il rappresentante della Jihad Islamica, Ramadan Shallah per discutere sulle ritorsioni da attuare contro il regime sionista dopo “l’attacco criminale” di Khan Younis.