In Medio Oriente “L’asse del male“, Hezbollah, Pasdaran e Iran, torna a minacciare Israele e lo fa rafforzando tutte le sue capacità offensive.
L’organizzazione terroristica Hezbollah ha organizzato domenica 21 maggio, nel confine sud del Libano, a circa 20 km a nord dalla Linea Blu di demarcazione con Israele, in località Aaramta, nel distretto di Jezzine, una parata di mezzi militari ed una simulazione di attacco ad una base dell’IDF.
Nell’esercitazione si sono potute vedere varie tipologie di lanciarazzi con gittata diversa, in particolare quello sulla destra contenente 84 razzi pronti all’uso.
Infatti, il timore di Israele, specialmente con riguardo ai territori del nord e a Tel Aviv, è l’enorme pressione sui sistemi di intercettazione Iron Dome che potrebbero in breve tempo esaurire la loro efficacia diminuendo drasticamente le capacità di intercettazione.
Inoltre, durante la parata militare, sono state mostrate alcune armi anti-drone, oggi molto comuni.
Hezbollah, in sostanza, e nonostante l’apparente volontà di mostrare le sue potenzialità in maniera stucchevole, ha dimostrato di essere un esercito ben organizzato e munito di un ottimo armamento.
Riferendosi alla parata di Hezbollah, la leadership israeliana ha mostrato preoccupazione a causa delle armi di cui l’organizzazione dispone, i media di Gerusalemme hanno sottolineato che l’esercitazione di Hezbollah di ieri ha portato un importante e minaccioso messaggio per Israele.
Ma le preoccupazioni di Israele vengono anche dal mare.
I gruppi Jamil Skaf e Mahdi Yaghi, muniti di UAV, unite in particolare ad unità d’élite equipaggiate con mini-sottomarini in grado di mobilitare 10-18 commando che penetrerebbero sulle coste israeliane per attaccare insediamenti civili ed aprire le porte alle forze che potrebbero tentare di sorprendere le truppe dell’IDF dal confine con il Libano.
Inoltre la forza navale di Hezbollah è principalmente rappresentata da Missili terra-mare. Hezbollah dispone di missili antinave cinesi C-802, utilizzati nel 2006 contro una nave israeliana. Questi hanno una velocità massima di 0,9 Mach, una gittata di 120 chilometri (quasi 75 miglia) e testate da 165 chilogrammi.
L’unità navale di Hezbollah possiede anche missili russi “Yakhount” (P-800 Oniks Supersonic Cruise Missile). Questo missile ha una gittata di 300 chilometri e può raggiungere una velocità massima di 2,6 Mach.
La “Marina” di Hezbollah dispone di sottomarini iraniani nani “Ghadir”, che possono essere lunghi fino a 29 metri e possono ospitare 10-18 operativi del commando. L’unità utilizza anche “sottomarini siluro/kamikaze”, sottomarini nani che possono essere lanciati e sparare siluri o essere usati come arma kamikaze.
Oltre ai sottomarini, l’unità navale di Hezbollah ha in dotazione i battelli d’attacco “Zulfiqar”. Queste imbarcazioni sono state fornite a Hezbollah dall’Iran e possono essere utilizzate come armi kamikaze. Tuttavia, si ritiene che se Hezbollah deciderà di attaccare obiettivi israeliani utilizzando una strategia “kamikaze”, utilizzerà imbarcazioni civili dall’aspetto “innocente”.
La maggior parte dei missili, dei sottomarini e delle imbarcazioni sono stati trasferiti dall’Iran a Hezbollah attraverso il corridoio terrestre sciita che collega l’Iran al Libano. Probabilmente, in diversi casi, i sottomarini e le imbarcazioni sono stati smontati e assemblati di nascosto sul territorio libanese.
Inoltre, si ritiene che Teheran sia riuscito a trasferire a Hezbollah missili di fabbricazione iraniana. L’unità navale di Hezbollah possiede i missili “Noor” e “Netzer”. Il “Noor” è un missile antinave iraniano con una gittata di 120-220 chilometri ed è considerato una versione avanzata del missile cinese C-802. Il “Netzer” è un missile pakistano che può viaggiare quasi alla velocità del suono e distruggere bersagli che pesano fino a 3000 tonnellate.
Proprio oggi, il Ministro della Difesa israeliano Yoav Galant, intervenendo alla conferenza di Herzliya dell’institute for Policy and Strategy presso la Reichman University, ha rivelato che le Guardie rivoluzionarie iraniane stanno trasformando le navi mercantili in navi militari armate di droni e sistemi missilistici, nell’ottica di creare basi terroristiche “galleggianti” nello spazio marittimo in Medio Oriente.
Si tratta essenzialmente di una strategia di politica pianificata e coordinata, progettata per creare una seria e permanente minaccia alle rotte marittime e di volo, sia militari che civili, e per creare una situazione di dichiarata minaccia nelle acque internazionali del Medio Oriente.
Ma i programmi iraniani non si fermano qui.
Infatti, secondo i protocolli internazionali, grazie al collegamento diretto dell’Iran con il Polo Sud, Teheran potrebbe rivendicare la proprietà di una parte di questa regione e costruirvi una sua base permanente.
Una mossa strategica oltre che un progetto ambizioso che permetterebbe di aumentare le potenzialità iraniane e la sua influenza sull’America meridionale dove sono già presenti ed operanti suoi nuclei delle Guardie rivoluzionarie.
Il tutto porta a pensare che un’offensiva da parte dell’”Asse del male Iran-Hezbollah-Pasdaran” contro Israele, sia imminente e l’unica forma di prevenzione attuabile sia quella di individuare e distruggere le rotte di rifornimento che da Teheran, via Iraq, portano i materiali di armamento verso Siria, sud del Libano e Yemen.
L’alternativa per Israele è quella di trovarsi a fronteggiare un piano a tenaglia di cui abbiamo già trattato in un recente passato che coinvolge le milizie di Gaza, quelle del Libano ed il fronte interno della Cisgiordania. Un elemento di rischio potenzialmente letale.