Lancio di razzi dal Libano verso Israele. Dopo lo sgombero forzoso da parte delle forze di sicurezza israeliane della moschea di al Aqsa, dovuto alle intemperanze degli arabi palestinesi, da ieri sera sono in corso scontri in varie località di Israele, condite da lanci di razzi da Gaza e dal Libano. La situazione più seria è quella nel nord del Paese dove, da questa mattina, è in corso un nutrito lancio di razzi Katiusha dalle basi dei miliziani a Tiro, Qoleileh, Maaliya e Zibqin.
Fonti dell’IDF stimano che dietro il lancio di razzi dal Libano meridionale vi siano gruppi terroristici palestinesi legati ad Hamas, ma non si esclude la partecipazione attiva di Hezbollah. Anche la leadership del movimento sciita non riconosce ufficialmente la responsabilità, la sala operativa congiunta organizzata con la jihad islamica ed Hamas indica il contrario. Il video diffuso dai media funge da prova evidente, così come la dichiarazione di Hashim Safi Al Din, capo del Consiglio esecutivo di Hezbollah che ha dichiarato: “Fate sapere ai sionisti che la moschea di Al-Aqsa non è sola e che dietro di essa ci sono centinaia di milioni di musulmani pronti a versare sangue per essa”.
Da Beirut, secondo quanto appreso, Hezbollah avrebbe inoltre minacciato di bombardare Haifa e Tel Aviv se Israele attaccasse il Libano. L’intera leadership di Hamas e della Jihad islamica si trovano attualmente nella capitale libanese per colloqui con Hasan Nasrallah.
A dirigere le operazioni di lancio vi sarebbe Saleh al-Aruri, il vicepresidente del movimento Hamas e fondatore delle brigate Izz ad Din al Qassam, che vive a Beirut, in coordinamento con i miliziani di Hezbollah che hanno le loro roccaforti proprio nel sud del Paese dei cedri.
Hamas, in riferimento agli scontri nella moschea di al Aqsa, e cavalcando le proteste, si sta riproponendo come guida e protettore della causa palestinese e, non intendendo impegnarsi da Gaza, avrebbe preferito trovare un accordo con gli sciiti di Hezbollah ritenuti un alleato affidabile e munito di basi ed armamenti più idonei per colpire Israele.
Anche il Fronte Popolare per la liberazione della Palestina ha aderito all’iniziativa di Hamas con un breve comunicato: “Combatteremo uniti la battaglia di Gerusalemme e il nemico pagherà il prezzo dei suoi crimini”.
Da parte sua il governo libanese ha affidato a Nadim Gemayel, membro del Parlamento, la diffusione di un messaggio sui bombardamenti verso Israele che potrebbero condurre rapidamente ad un’escalation che Beirut vorrebbe evitare. Gemayel ha affermato che “le milizie dell’Iran e dei suoi alleati di Hamas e l’asse terroristico sono determinati a trasformare il Libano in un palcoscenico per il lancio di razzi. Sono determinati a trascinare il Libano in guerre con cui non hanno nulla a che fare e sono determinati a distruggere ciò che resta del Paese”. Gemayel ha poi aggiunto: “Se vogliono liberare la Palestina, che vadano lì insieme a Ismail Haniyeh, leader dell’organizzazione terroristica di Hamas e liberino le terre palestinesi, non del Libano”.
Nella notte 7 razzi sono stati lanciati anche dalla Striscia di Gaza verso Israele, esplodendo in aria senza provocare danni o vittime. L’IDF non ha risposto all’attacco. In totale, secondo le autorità israeliane, sono stati identificati 34 razzi lanciati dal Libano verso Israele. Di questi, 25 sono stati intercettati dall’IDF Aerial Defense Array, mentre 5 sono atterrati in territorio israeliano. Altri 4 lanci sono in fase di revisione.
Sarebbero tre i civili israeliani coinvolti nelle esplosioni.
Successivamente all’ondata di lanci, Israele ha chiuso lo spazio aereo nel nord del Paese, chiaro segnale di una dura risposta che Gerusalemme è intenzionata a dare contro le milizie stanziate nel sud del Libano.
Israele ha usato una forza limitata di fronte al terrorismo palestinese 20 anni fa, fino a quando non è andato fuori controllo. Dopo una serie mortale di attentati suicidi nel marzo 2002, l’IDF ha fatto irruzione in Cisgiordania, l’ha conquistata rapidamente e ha distrutto i centri terroristici.
Nel 2006, un micidiale raid di Hezbollah ha innescato la distruzione del centro nevralgico di Beirut del gruppo e dei razzi a lungo raggio. Il capo di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ha successivamente affermato che iniziare la guerra è stato un errore ed ha evitato di ripeterlo sino ad oggi.
Per il portavoce dell’IDF, Hamas è il responsabile del lancio di missili dal Libano verso Israele. Si valuta anche se la regia sia iraniana.
Il capo dello stato maggiore generale, il maggiore generale Herzi Halevi, e il capo dello Shin Bet, Ronan Bar, stanno attualmente conducendo una valutazione congiunta della situazione con il forum dello stato maggiore presso la base di Kirya a Tel Aviv, mentre il gabinetto politico e di sicurezza si riunirà stasera.
Gli stati maggiori delle forze armate e dell’intelligence israeliane stanno preparando delle indicazioni per una risposta alla discussione del gabinetto della difesa di stasera: “Siamo pronti ad affrontare qualsiasi minaccia e pronti per tutti gli scenari operativi.”
Il primo ministro Netanyahu ha convocato la sessione di emergenza con i capi della difesa israeliana mentre l’esercito ha indicato ai residenti del nord di Israele di prepararsi a rimanere nei rifugi antiaerei.
L’esercito libanese ha avviato un’indagine con le forze dell’UNIFIL, per determinare i siti di lancio dei razzi verso l’area occupata di Al-Jalil.