La crisi in Medio Oriente, acuitasi con le dimissioni di Saad al-Hariri dalla presidenza del governo libanese e dal successivo innalzamento delle tensioni nei confronti dell’Iran, si arricchisce di un nuovo inquietante capitolo che rischia di stravolgere ulteriormente la situazione.
La Gran Bretagna, infatti, sarebbe in procinto di effettuare un versamento di circa 400 milioni di sterline all’Iran, parte di queste sottoposte a congelamento nell’ambito delle sanzioni internazionali contro il governo di Teheran, a titolo di riscatto per la liberazione della cittadina britannica Nazanin Zaghari-Ratcliffe, project manager della fondazione umanitaria canadese Thomson Reuters.
La donna è detenuta nella capitale persiana dall’aprile 2016 con l’accusa di “coinvolgimento nelle rivolte post elettorali che hanno travolto Teheran nel 2009”, come riferito dal portavoce del dipartimento della giustizia iraniano, Yadollah Movahed, e per “aver condotto attività contro la sicurezza del paese progettando siti web e portando avanti campagne mediatiche nello stesso anno”.
Il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson , ha dichiarato di essere impegnato in prima persona per la liberazione di Zaghari-Ratcliffe, ma lo stesso è incorso in una clamorosa gaffe, l’ultima di una lunga serie. Riferendo in Parlamento all’inizio di novembre sulla situazione della detenuta, infatti, ne ha aggravato il quadro riferendo precisi dettagli sulle sue attività di formazione di giornalisti in Iran, dichiarazioni che hanno rafforzato il quadro accusatorio da parte delle autorità iraniane nei confronti della donna.
Ma oltre agli sproloqui del Ministro, il trasferimento della somma risarcitoria all’Iran presenterebbe anomalie tali da aver richiesto l’intervento di consulenti legali governativi, poiché ritenuta strettamente connessa agli accordi per il congelamento dei fondi iraniani come misura sanzionatoria relativa all’affaire del riarmo iraniano già dagli anni ’70. Per tali motivazioni il governo di Londra intenderebbe garantire che il versamento di capitali all’Iran non sia direttamente connesso alla liberazione della Zaghari-Ratcliffe.
Il quotidiano The Telegraph sostiene che Usa e Onu siano fermamente contrari al pagamento in favore di Teheran e stiano esercitando notevoli pressioni sul governo britannico allo scopo di impedire l’operazione. Mentre l’agenzia di stampa iraniana Irna riferisce che Boris Johnson sarà in visita nel Paese persiano nella prossima settimana anche per dare continuità al processo di riavvicinamento politico dei due Paesi.
Solo Mister Bean avrebbe fatto peggio, ma attualmente è ancora impegnato in Italia.