Medio oriente: Israele avvia l’offensiva contro Hezbollah in Libano.
Israele ha iniziato i preparativi per un duro intervento nel sud del Libano, provvedendo a neutralizzare le basi dell’organizzazione terroristica Hezbollah in vista di un deciso intervento delle forze di terra delle forze dello Stato ebraico.
Esistono numerosi obiettivi che oggetto delle “attenzioni” dell’Idf, già attualmente presi di mira dai bombardamenti di Tsahal.
Parliamo degli agglomerati urbani controllati da Hezbollah, alcuni già noti, come Tiro, Qana, Srifa, Taybeh, Chebaa e Khiyam, ma anche di altre località, meno note, nel distretto del Governatorato del Monte Libano, come Hazmieh e Baabda, quest’ultima sede della legazione italiana in Libano, a sud di Beirut che, almeno sinora, non sono state oggetto di attenzioni da parte dell’Intelligence israeliana.
Infatti, mentre le località “note”, presenti per lo più nel sud del “Paese dei cedri”, ostentano deliberatamente il loro appoggio a Hezbollah, quelle succitate (Hazmieh e Baabda) celano il loro appoggio a Nasrallah limitandosi ad ospitare infrastrutture logistiche sotto la copertura di “bazar” e mercatini locali, utilizzandoli per nascondere armi leggere e componenti di armamenti da trasferire sui diversi fronti attraverso percorsi tortuosi che sfiorano i confini con la Siria.
Da informazioni assunte sui luoghi, proprio sulla strada del tratto confinario che da Anjar conduce a Damasco, in passato, sarebbe stata sotto il controllo del Daesh, successivamente combattuto e cacciato dall’esercito libanese, ma la stessa via di comunicazione tra i due paesi è utilizzata per il transito di convogli militari inviati dall’Iran via Siria verso le basi di Hezbollah.
Gli odierni attacchi dell’Idf si sono concentrati sui siti di Hezbollah di Al Khiam, Hamam, Labouneh, mentre durante la scorsa notte sono state prese di mira le località di Taybeh e DeirSirin, nel sud del Libano.
La risposta dei terroristi sciiti non si è fatta attendere. Lanci di razzi sono stati segnalati verso Beit Hill e Zabdin, sede di un complesso militare israeliano e Kiryat Shmona.
C’è comunque da riflettere su una questione meramente matematica. In Libano, infatti, gli sciiti rappresentano solo il 30% della popolazione, concentrati soprattutto nel sud del paese.
Una distruzione della base di sostegno politico-militare di Nasrallah significherebbe una non indifferente battuta di arresto per il leader di Hezbollah.
L’indebolimento di Hezbollah porterebbe alla conseguenza di una deterrenza più debole rispetto ai progetti di un attacco israeliano al progetto nucleare iraniano, soprattutto dopo che Hamas è stato duramente colpito a Gaza. Teheran non può permettersi di perdere la forza militare di due alleati chiave, dando così a Israele una finestra di opportunità per attaccare i siti nucleari.
Conseguenza di tale riflessione conduce alla constatazione che anche l’Iran si sta preparando all’inevitabile scontro diretto con Israele, sia provvedendo alle forniture ad Hezbollah, sia anche con l’incremento della costruzione di nuovi siti destinati ad ospitare testate missilistiche “dual use”.
È stato, infatti, scoperto un nuovo sito missilistico, che ovviamente è ancora in costruzione, e le perforatrici TBM possono essere chiaramente viste fuori dagli ingressi nelle immagini satellitari del mese scorso.
Questo sito missilistico, che ospiterà una significativa scorta di missili balistici, è costituito da due sezioni, orientale e occidentale, ciascuna delle quali munita di due accessi.
I siti per il lancio di missili balistici vengono costruiti in una zona incontaminata e tenendo conto dei punti di difesa passiva dei monti Zagros, una catena montuosa ai confini con l’Iraq. La produzione dei vettori ed in particolare di combustibili solidi, deve sicuramente aver oltrepassato le più rosee aspettative del regime iraniano poiché la costruzione e lo stoccaggio sotterraneo continuano e nuovi siti sono ancora in costruzione.
Ciò è dovuto anche all’attuale situazione del regime che si concentra sull’arricchimento dell’uranio, come si può vedere chiaramente nel programma nucleare nella foto tratta da documenti ufficiosi.
La situazione nel sottosuolo di Natanz è tale che sono state installate 36 catene IR-1 e sono in funzione 36 macchine. Ogni catena contiene 164 auto. Anche dopo 25 anni, queste macchine con la potenza di soli cento esafluoruro di uranio non venivano raccolte all’anno. Anche le macchine della catena avranno meno potenza.
Successivamente sono state installate 21 catene di macchine IR-2m con circa 400 esafluoruro di uranio all’anno, di cui solo 9 di queste sono realmente funzionanti. Hanno, cioè, un utilizzo molto limitato. Successivamente, sono state installate 12 catene di macchine IR-4 con 4 kg di esafluoruro di uranio, di cui solo 3 funzionanti.
Alcune macchine IR-6, che rappresentano quei sistemi di arricchimento dell’uranio più avanzati in Iran, con la capacità di separare 1000 esafluoruro di uranio all’anno, sono state installate ma unicamente tre catene sarebbero operative.
A Natanz sono installate a terra complessivamente 2 catene IR-4 e 2 catene IR-6, già utilizzate.Queste 4 catene apportano un arricchimento totale del 60%.
Tale situazione di grave rischio per Israele ed impone drastiche decisioni.
L’occidente, e l’Europa in particolare, non si sono mai capacitati della situazione dello Stato ebraico, ossia, “un’enclave” circondata da paesi nemici o, comunque, nel caso di Giordania ed Egitto, da sempre instabili poiché i vertici dei due stati arabi vengono continuamente fomentati dalla maggioranza degli islamisti presenti ed operanti in chiave antisionismo ed anti-israeliana.
Il diritto all’esistenza di Israele è un dato di fatto e non può essere scalfito dalle menti eccelse che a seconda dei momenti, sostengono la causa di Gerusalemme o la censurano.