Un drone iraniano è stato abbattuto da un elicottero da combattimento dell’aviazione militare israeliana dopo essere stato intercettato dal sistema di allerta all’interno del territorio del Paese ebraico. Il portavoce militare israeliano, generale Ronen Manelis, ha riferito che a seguito dell’abbattimento del drone, aerei con la stella di David hanno colpito la base di controllo di Tadmor, in territorio siriano ed altri obiettivi militari.
In risposta al raid israeliano, dalle alture del Golan, occupate dall’esercito siriano e dai miliziani di Hezbollah, sono stati sparati missili terra-aria contro gli F16 e le sirene di allarme sono risuonate negli insediamenti ebraici di confine. Uno degli aerei impegnati nell’azione è stato abbattuto dalla contraerea siriana ed è caduto in territorio israeliano, in salvo l’equipaggio lanciatosi fuori dall’abitacolo.
Israele considera “l’Iran responsabile per questa grave violazione della sovranità israeliana” ha detto il portavoce militare, aggiungendo che ”le nostre forze armate continueranno ad operare contro ogni tentativo di infiltrazione nello spazio aereo e agiranno con determinazione per impedire qualsiasi infrazione della sovranita’ israeliana’’. Fonti militari siriane parlano di “diversi aerei abbattuti” e sottolineano la capacità di reazione delle forze di Assad ai tentativi di aggressione ingiustificata di Israele.
L’improvvisa escalation di queste ore pone un interrogativo fondamentale, ovvero, il comportamento della Russia a fronte della rappresaglia israeliana contro la Siria, non ancora conclusa, considerando lo stretto rapporto tra Mosca e Damasco e l’alleanza durevole che lega i due Paesi, non limitata all’intervento contro l’Isis in Medio oriente.
Israele può essere l’ago della bilancia limitando la rappresaglia a quanto già avvenuto, ma la costante presenza in Siria di forze sciite fedele a Teheran, può far precipitare situazione in una guerra generalizzata di fronte alla quale gli Usa non potrebbero assistere inermi. Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, commentando l’accaduto, ha avvertito Israele che il suo esercito è pronto a scatenare una guerra indiscriminata “da Naqoura – città sulle coste libanesi – alle alture del Golan”.
Le sirene di allarme continuano a risuonare in tutte le zone ai confini settentrionali di Israele, mentre alcune esplosioni sono state udite nei sobborghi di Damasco.