Sale a 10 il numero degli arresti per l’omicidio della giornalista Daphne Curuana Galizia.
Oggi sono state fermate altre due persone sospettate di essere tra i responsabili dell’autobomba fatta esplodere il 16 ottobre di quest’anno a due passi dall’abitazione della blogger.
A informare sui risvolti dell’indagine è stato il primo ministro maltese Joseph Muscat che in un tweet ha dichiarato che “le autorità hanno tutte le aree di interesse sotto controllo da stamattina presto e le ricerche sono in corso”.
Coinvolti negli arresti, secondo Malta Today, anche i fratelli George e Alfred Degiorgio che sarebbero in realtà considerati, secondo fonti vicine agli investigatori, i principali sospettati dell’omicidio della giornalista. Conosciuti per i loro soprannomi, ic-Ciniz e il-Fulu, i due uomini hanno un passato conosciuto alle forze dell’ordine perchè farebbero parte di una banda che ha utilizzato un magazzino nell’area di Menqa a Marsa per pianificare attività criminali.
Durante l’arresto, avvenuto nelle prime ore del mattino, stando ad alcuni racconti fatti da fonti vicine alle autorità, la polizia avrebbe confiscato diverse armi e altro materiale illegale che potrebbe collegare i fratelli Degiorgio al caso Galizia.
La zona di Marsa è rimasta chiusa tutto il giorno mentre le autorità hanno continuato a setacciare la zona con tutti i mezzi a disposizione.
Il primo ministro Muscat ha informato che la polizia ha 48 ore per interrogare e decidere se presentare in tribunale le dieci persone arrestate in relazione all’omicidio Galizia.
Muscat ha poi presentato in serata una dichiarazione ministeriale in Parlamento in cui assicura che la polizia darà ulteriori informazioni in futuro e che tutte le informazioni raccolte dal Federal Bureau of Investigation degli Stati Uniti, dall’Europol e dall’Ufficio investigativo nazionale della Finlandia, saranno rivelate.
Il primo ministro, durante la conferenza stampa, organizzata successivamente agli ultimi arresti, ha voluto dare un’ulteriore conferma che tutti gli arrestati finora sono cittadini maltesi e che alcuni di loro sono già noti alla polizia.
Muscat ha poi sottolineato di avere “una chiara idea di cosa hanno fatto e di chi sono, ma non posso fornire ulteriori dettagli in questo momento”.
Il primo ministro ha concluso elogiando tutte le forze di polizia che stanno collaborando nell’indagine. Fbi, Europol e investigatori finlandesi, ponendo però l’accento sulle autorità maltesi in quanto ha avuto “un ruolo chiave nell’operazione”.