da Raja
Misteriosa scomparsa di un dispositivo potenzialmente radioattivo. E’ accaduto in Malesia dove, il 10 agosto scorso, è stata presentata una denuncia per la sparizione dell’ordigno trasportato da un pick up di una società che opera nel campo della sicurezza di impianti estrattivi. Lo strumento, un cilindro di 23 chili di peso, conterrebbe l’isotopo radioattivo Iridio-192, un radioisotopo in grado di emettere elettroni e raggi gamma utilizzato durante le ispezioni a impianti di aziende petrolifere e di gas per verificare la presenza di eventuali crepe o incrinature nelle condutture di metallo.
Può essere usato unito a esplosivo
Il rischio connesso alla scomparsa del dispositivo è principalmente legato alla contaminazione ambientale, ma anche dalla possibilità che venga utilizzato, unito ad un esplosivo, per l’assemblaggio artigianale di un ordigno radioattivo.
Le indagini
Dal momento della scomparsa le indagini sono state indirizzate verso tutte le piste ipotizzabili, dal furto alla caduta accidentale dal furgone e, lungo l’itinerario seguito da Seremban a Shah Alam, non lontane dalla capitale Kuala Lumpur, le ricerche proseguono ininterrotte, finora senza alcun esito. I due tecnici a bordo dell’automezzo sono stati sottoposti a un fermo di polizia, ma dopo gli interrogatori, dai quali non sono emersi elementi a loro carico, sono stati rimessi in libertà.
Il capo della polizia di Selangor, Datuk Mazlan Mansor, ha dichiarato che il caso, ancora in trattazione, è seguito dalle autorità malesi in stretta collaborazione con l’Atomic Energy Licensing Board (AELB) e la preoccupazione è rivolta alla possibilità che lo strumento possa essere utilizzato sul mercato nero come “materiale di scarto” da rivendere a prezzo ribassato anche a gruppi terroristici di matrice islamista che operano nell’arcipelago e nella vicina Indonesia.