Emmanuel Macron, candidato indipendente e centrista di En Marche! è il nuovo Presidente francese. Batte la candidata del FN Marine Le Pen alle presidenziali 2017 con una percentuale del 66,1% dei voti. Macron, il volto nuovo, ha scalato giorno dopo giorno i sondaggi, ricevendo il maggior numero di voti nel primo turno (23,75%) e divenendo adesso il nuovo inquilino dell’Eliseo dopo una campagna elettorale piena di tensione.
I mercati, che amano lo status quo, stanno già festeggiando con una forte ondata di sollievo la vittoria di Macron contro la Le Pen, che avrebbe invece gettato nell’incertezza il Paese. Ma cosa succederà in Francia con questo presidente liberale?
Economia
La Francia conta 5,6 milioni di funzionari pubblici, ripartiti in tre categorie: funzionari di Stato, ospedalieri e territoriali. Macron vuole eliminare 120mila impiegati.
Pensioni e abitazioni, due argomenti molto cari ai francesi. Per quanto riguarda le pensioni, normalmente sono riconteggiate tutti gli anni con un calcolo in previsione dell’inflazione. Ad oggi l’inflazione è debole e le pensioni cambiano con la piramide dell’età. Macron vuole lasciare questo sistema proporzionale. In pratica i lavoratori francesi potranno andare in pensione intorno ai 62 anni.
La tassa sulla casa costituisce in Francia un’importante risorsa per lo Stato. Macron vuole ridurla dell’80%.
Lavoro
Ciò che cambierà veramente già dai prossimi mesi, sarà l’uberizzazione del lavoro. Ci sarà più flessibilità nella disoccupazione. Macron ha detto di voler favorire il mercato comune europeo, e non esclusivamente le imprese francesi. Punterà molto sul modello d’economia collaborativa, come Uber o Airbnb, e cercherà di rendere simili i diritti dei lavoratori stipendiati con quelli di quanti lavorano in maniera indipendente, i liberi professionisti.
Sicuramente il massimo di ore lavorative, fissato dal 2002 a 35 ore, scomparirà. Il leader di En Marche! aveva già mostrato le sue intenzioni con la Loi Travail e durante la campagna elettorale ha anche affermato che “i giovani lavorano troppo poco in Francia”. Proprio per questo motivo vuole organizzare per le giovani generazioni un sistema molto più efficace di stage e apprendistato per entrare nel mondo del lavoro.
Società
Anche dal punto di vista sociale Macron è progressista, ma in questo campo vuole lasciare il comando allo Stato. La sua attenzione si è focalizzata fin dall’inizio per migliorare la condizione delle persone portatrici di handicap: ad oggi le locazioni per adulti con handicap sono fissate a 808,46 euro al mese e ne può usufruire circa un milione di persone. Macron vuole incrementare questo servizio. Il nuovo presidente manterrà gli 814 milioni di euro l’anno destinati agli aiuti per il sistema sanitario statale.
Istruzione
Attualmente non ci sono posti sufficienti nei nidi per tutti i bambini francesi, Macron vuole risolvere questo problema con l’apertura di più nidi privati convenzionati. Per i giovani Macron vuole ristabilire il servizio militare obbligatorio e le classi bilingue, oltre all’insegnamento del greco e del latino. E’ prevista nella scuola una maggiore autonomia per le istituzioni. E per favorire la cultura Macron ha ideato un «pass cultura» di cinquecento euro per i giovani.
Immigrazione
Cosa vuole fare Macron sul fronte dell’immigrazione? Nel 2015, circa 210mila persone hanno ottenuto il loro primo titolo di asilo. Emmanuel Macron è favorevole al cambiamento annuale delle quote di migranti e correbbe evitare rimpatri, rendendo migliori i procedimenti di domanda d’asilo.
L’idea è quella di mantenere i ricongiungimenti familiari, che ora sono circa 2 mila l’anno. Inoltre ha promesso di rinforzare i controlli alle frontiere. Tiene molto però agli accordi di Schengen e alla libera circolazione in Europa.
Sicurezza
Macron vuole ristabilire l’”autorità di Stato” e vorrebbe riuscire a uscire dallo Stato d’urgenza, che, secondo lui, “ha logorato la Francia”. Si contano al momento circa 140mila commissariati di Polizia e 95mila della Gendarmeria. Macron vuole aumentarli, rinforzando soprattuto l’attenzione sul territorio. Già durante l’ultimo dibattito televisivo ha parlato di un investimento sul fronte della polizia postale, per “eradicare su internet la radicalizzazione”.
Emmanuel Macron lascia comunque la Francia spaccata, perché si è trattato sicuramente di una vittoria che deriva da un voto per bloccare il Front National a ogni costo. Molti degli elettori non avrebbero votato Macron, se dall’altra parte non ci fosse stata l’estrema destra, quindi non si sentono rappresentati dal leader liberale fino in fondo. Questo potrebbe portare la Francia a essere instabile prima delle legislative di giugno.