a cura di Sara Novello
Organizzati in bande di giovani e giovanissimi commettono spesso crimini anche efferati: dai furti alle rapine, dalle risse agli accoltellamenti di coetanei e non. Omicidi gratuiti legati ai motivi più futili, uno sguardo storto, l’invio di un sms alla ragazza sbagliata, l’appartenenza a una gang rivale. Le baby gang rappresentano un fenomeno piuttosto diffuso a Londra.
L’incubo della capitale britannica sempre più simile a Los Angeles
Nei quartieri periferici in mano a queste bande, si riaffacciano periodicamente scene violentissime che coinvolgono adolescenti. Per porre rimedio si studiano i meccanismi di formazione delle gang ma anche come offrire alternative alla strada. Ad Hackney, un quartiere multiculturale dove metà della popolazione appartiene a gruppi etnici diversi e dove le lingue parlate sono 80, le bande “riconosciute” sono 22: qui la circoscrizione comunale offre un seminario sui pericoli delle armi da fuoco ma anche l’inserimento in squadre giovanili di calcio. A Lambeth, un altro quartiere pieno di immigrati, si parlano 132 lingue: dopo l’inglese, diffusissimo é lo yoruba e il portoghese. L’assistenza municipale è soprattutto volta al recupero di minori già coinvolti nelle gang con programmi specifici di rieducazione. In quasi tutte le aree del paese un numero consistente di bambini, di età compresa tra 8 e 15 anni, sono stati arrestati per aver spacciato droghe pesanti tra cui crack, eroina e cocaina, rivela il tabloid The Independent.
I dati delle forze di polizia in Inghilterra, Galles e Irlanda del Nord hanno rivelato che nel 2016 sono stati arrestati bambini di età inferiore ai 16 anni con l’accusa di aver fornito crack, eroina o cocaina. Ulteriori indagini hanno ipotizzato che bambini di otto anni vengano risucchiati in un mondo di spaccio di droga in cui le bande usano la tortura come mezzo di iniziazione e per affermare la loro autorità. All’età di 14 anni, alcuni baby trafficanti sono già abituati alla violenza. A Nottingham, ex spacciatori adolescenti raccontano di “coltelli Rambo” come scettro di potere, di torture fatte usando acqua bollente, acidi versati sui rivali o armi come fossero delle caramelle. Sono così abituati alla violenza che vedono nei pestaggi “una normale prassi per concludere l’affare criminale”.
Il rapporto sulle vittime grooming
Un rapporto redatto da alcuni parlamentari parla di bambini come vittime di grooming, cioè di adescamento minorile: “L’adescamento per lo sfruttamento criminale è simile a quello dello sfruttamento sessuale. In passato, lo sfruttamento sessuale dei bambini veniva spesso percepito tra i professionisti come colpa della vittima a causa del comportamento. Oggi le cose non sono cambiate e giovani vulnerabili vengono sfruttati dalle gang e giudicati dalla società come colpevoli per aver fatto una scelta consapevole, quindi criminalizzati anziché protetti e riconosciuti come vittime delle bande stesse. La prevenzione e la cura di bambini e adolescenti sfruttati in questo contesto dovrebbe essere la massima priorità per la nazione”.
La storia di James e le crackhouse
James, 47 anni, ex membro di una banda, oggi lavora per arginare il fenomeno dei giovani che commettono i suoi passati errori. Ha raccontato alla polizia di come esista una vera e propria rete di contatti in tutto il territorio nazionale sfruttando anche i social media: “Esistono accordi tra le baby gang per inviare propri affiliati in tutte le parti del paese per spacciare e fare esperienza sul campo aggiungendo che moltissimi minori scompaiono ogni giorno. Li mandano nelle crackhouse (letteralmente covo di tossici). “A volte le ragazze sono lassù solo per ragioni sessuali, ma il 99,9 per cento delle volte vendono droghe ” ha dichiarato James al tabloid. L’Agenzia nazionale per la criminalità (NCA) definisce questa “pratica di contea” sempre più diffusa. Una banda in un grande centro urbano si espande nelle città di una contea per mezzo di una “deal line” (linea d’accordo).
Per le gang i bambini rappresentano un investimento economico a buon mercato
Sacrificabili al mero potere, facilmente controllabili e con l’ulteriore vantaggio di essere spesso in grado di operare sotto impunità considerata l’età. L’agenzia NCA ha dichiarato che ultimamente la criminalità ha preso di mira i bambini britannici bianchi “perché meno probabile che vengano presi di mira dalle forze dell’ordine”.
“I mercati della droghe nelle contee sono operativi 24 ore al giorno e dal 2016 le forze dell’ordine hanno una maggiore consapevolezza dello sfruttamento di bambini”. Per le bande, secondo le cifre riportate dall’agenzia NCA, i traffici illeciti che utilizzano i bimbi rappresentano in media circa 2.000 sterline al giorno per ogni operazione di “deal line” eseguita. A Bristol, Helen Rosenthal, manager dell’unità Catch22 di Dawes, cerca di salvare gli adolesenti da queste situazioni di degrado sociale e culturale rimettendoli sulla giusta strada, ma resta seriamente preoccupata: “La preoccupazione è che questo sia il nuovo scandalo dello sfruttamento minorile e la nuova frontiera dei criminali”.
La facilità con cui alcuni gli adolescenti possono essere sfruttati è stata confermata anche da Jamal Forrest, 34 anni, originario dell’area di Winson Green, Birmingham. Reclutato all’età di 15 anni divenne ben presto un reclutatore a sua volta. “È come un’agenzia di reclutamento – ha ammesso – Quando guardi questi giovani, vedi solo un business. Sono attratti dal glamour e dalla ricchezza, dalla malata personalità di protagonismo dei gangster visti in tv. Adescare un bambino significa, per effetto domino, adescare anche gli amichetti che lo circondano. Ecco fatta una baby gang!”.
“Molti i ragazzini riformati ma per molti altri – ha detto Hya FrancisWatson, fondatore del Progetto Chayah – non c’è speranza. La scuola, la famiglia, i valori sani della società non contano più nulla. Perdono la loro infanzia in strada o ai parchi senza obiettivi e ambizioni e recuperarli diventa davvero difficile. E’ necessario investire in servizi sociali per i giovani, club sportivi, centri di consulenza specialistici che potrebbero salvare aspiranti criminali prima che sia troppo tardi”.
Al reportage del tabloid The Independent, Ann Coffey, di Runaway e Missing Children and Adults, ha dichiarato: “Questo quadro sociale e’scioccante. Non dobbiamo fare di nuovo gli stessi errori che sono stati fatti nei primi scandali di sfruttamento sessuale dei bambini in cui piuttosto che ammettere di essere sfruttate si affermava che era una scelta di vita. Dobbiamo cambiare i nostri atteggiamenti non abbiamo ancora un sistema in grado di gestire le vittime innocenti di criminali che potenzialmente da adulti diventeranno i nuovi criminali “.