Ancora una volta Londra ripiomba nel terrore. Nella notte del 18 giugno un furgone ha investito a tutta velocità dei fedeli musulmani fuori alla moschea di Finsbury Park, a nord della City. Una persona è morta e dieci sono rimaste ferite. “Si indaga per terrorismo”, ha detto Theresa May.
Poco dopo l’attentato un uomo di 48 anni, bianco, è stato fermato dai passanti e poi arrestato dalla polizia.
Occhio per occhio, dente per dente si è pensato, vista la dinamica, viste le vittime e visto il luogo scelto per l’attacco. La moschea in questione, infatti, è considerata tra le più radicalizzate d’Inghilterra, quella da cui l’imam egiziano Abu Hamza lanciava i suoi messaggi “incendiari”.
Le indagini sono ancora in corso e dopo i controlli di routine in ospedale, l’uomo fermato verrà interrogato per capire meglio le dinamiche.
La premier Theresa May è stata informata dell’accaduto e ha commentato: “Il mio pensiero va a chi è stato colpito in questo terribile incidente”. Nella mattina seguente all’attacco è stato convocato il comitato di emergenza, come avvenuto per gli altri attentati londinesi.