L‘Europa ripiomba nel terrore. A un anno esatto dagli attentati del 22 marzo all’aeroporto di Zaventem e alla stazione metro Maelbeek di Bruxelles, a Londra un Suv si è schiantato sulla folla attraversando a tutta velocità il ponte di Westminster e fermando la sua corsa contro l’ingresso carrabile del Parlamento inglese. L’assalitore, armato di coltello, una volta sceso dalla macchina avrebbe ferito anche un agente di polizia. “Trattiamo quanto avvenuto come terrorismo, fino a prova contraria”, dichiara Scotland Yard, in un tweet.
Secondo le prime informazioni si sarebbero verificati due distinti incidenti. Un primo episodio quando il suv ha investito cinque persone sul ponte di Westminster e un secondo fuori dal Parlamento. Il bilancio è di quattro vittime, compreso l’attentatore e 29 persone ferite. Tra i feriti anche due italiane. L’uomo, poco dopo la tentata effrazione nel Palazzo, è stato colpito dalla polizia inglese. In un primo momento i media inglesi credevano possibile che l’attentatore di Westminster fosse il noto estremista islamico Abu Izzadeen, ma dopo la smentita è ancora mistero sull’identità del uomo. Nella notte e nel primo mattino del 23 marzo sono stati fatti 8 arresti nella vicina Birmingham stessa città dove era stato noleggiato il Suv coinvolto nell’attentato. L’attentatore di Londra si chiamava Khalid Masood, 52 anni, nato nel Kent. Lo ha reso noto Scotland Yard. L’uomo aveva 52 anni. Mai condannato per terrorismo, era noto alla polizia perché condannato in passato per aggressione, lesioni e possesso di armi.
Il Parlamento è stato posto in ‘lockdown’ e, secondo quanto riferisce un testimone, anche il primo ministro Theresa May che si trovava all’interno dell’edificio è stata portata via per motivi di sicurezza.
Un attacco terroristico “disgustoso e odioso – ha dichiarato la May – Ogni tentativo di sconfiggere i nostri valori è destinato al fallimento – ha sottolineato- È stato colpito il cuore della nostra capitale. Il nostro livello di sicurezza è stato rafforzato”. Il primo ministro ha poi dichiarato che “l’attentatore di Westminster era un cittadino britannico già investigato dall’M15 per i suoi legami con l’estremismo”. E’ notizia recente che l’Isis, secondo l’agenzia Amaq, abbia rivendicato l’attentato di Londra.
“Ci troviamo di fronte a una minaccia che assume sempre più il carattere dell’imprevedibilità”. Ha dichiarato il ministro dell’Interno Marco Minniti. “Nizza, Berlino, e ieri con Londra abbiamo un abbassamento della
prevedibilità. Dobbiamo riflettere – ha concluso- su una strategia che sia all’altezza di questa minaccia: come affiancare l’attività di intelligence con il controllo del territorio. L’unico modo per contrastare l’imprevedibilità e’ controllare il territorio”.