Centinaia di giovani libici che stavano partecipando alla seconda fiera del fumetto, la Libya Comic Convention, iniziata lo scorso 2 novembre a Tripoli, sono stati fermati da un gruppo paramilitare armato islamista che ha interrotto l’evento e arrestato alcune decine di persone con l’accusa di “promuovere l’indecenza e la violenza”.
Secondo quanto riferito dai media locali, nel pomeriggio del 3 novembre i membri delle “Forze speciali di deterrenza” di Tripoli, hanno fatto irruzione nel luogo in cui si teneva l’evento arrestando e maltrattando i giovani presenti, molti dei quali indossavano i costumi dei loro personaggi preferiti. La manifestazione, regolarmente autorizzata alle autorità tripoline, è parte di un programma di normalizzazione del Paese, dopo le turbolenze degli ultimi anni, ed era rivolto prevalentemente ai giovani libici impegnati nella rinascita, anche culturale, della nazione nord-africana.
La missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil) ha subito chiesto il rilascio degli organizzatori e dei partecipanti del festival di Tripoli, dichiarando che “la libertà di espressione e di riunione pacifica sono diritti umani fondamentali” . Ma di diverso parere sono i vertici della fantomatica polizia di deterrenza, la Rada, i cui compiti, sotto l’egida del ministero dell’Interno libico, spaziano dalla lotta al terrorismo, al contrabbando, al traffico di clandestini e di droga, in special modo il Tramadol, oggetto dell’ultimo sequestro in Italia nel porto di Gioia Tauro avvenuto solo pochi giorni fa.
La forza speciale di deterrenza: gruppo paramilitare armato islamista
Le forze di deterrenza speciali operano in base alle norme del diritto comune, approvate dalla Costituzione, ma la loro etica si discosta non poco dai principi democratici che dovrebbero rappresentare e proteggere. Infatti, i miliziani di Rada sono di estrazione islamica conservatrice e, pur combattendo accanitamente l’Isis, non sembrano discostarsi troppo dal credo radicale islamista dei seguaci del Califfato, anche per la supervisione del loro leader, Abdul Raouf Kara, personaggio controverso che con la rivoluzione del 2011 ha assunto un ruolo guida nel vasto panorama delle milizie libiche alla ricerca di una loro visibilità all’interno della ricostruzione politica del Paese.
I criteri di ortodossia religiosa che guidano questa milizia governativa sono alla base dell’operazione contro il festival del fumetto di Tripoli, incautamente tenutosi a cavallo della festa di Halloween, ricorrenza ritenuta pagana e filo-occidentale e la cui celebrazione sarebbe stata mascherata proprio dalla fiera tripolina “Comic Con”, sempre secondo il portavoce di Rada. “Questo tipo di festival importato dall’estero sfrutta la debolezza della fede religiosa e il fascino per le culture straniere – dichiara con un post pubblicato sulla pagina Facebook della Forza speciale di deterrenza – È necessario affrontare e combattere questo fenomeno distruttivo, che promuove la diffusione della pornografia e condiziona le menti degli adolescenti, motivandoli a uccidere “.
Un governo, quello libico, legittimato dall’Onu con il pieno sostegno dell’Italia a un premier, Fayez al Sarraj, le cui forze di sicurezza operano sulla base di un credo islamista intollerante verso le aperture culturali protese a una vera rinascita del Paese. C’è da chiedersi per quanto potrà durare.