Hezbollah attacca la missione Unifil. Il 4 gennaio scorso, un gruppo di civili ha preso di mira un convoglio della forza di pace Unifil nel sud del Libano, vandalizzando i veicoli e impossessandosi di oggetti personali dei militari, come riferito mercoledì da un funzionario delle Nazioni Unite.
Il Comando centrale della missione di pace ha sollecitato le autorità libanesi a “indagare rapidamente e accuratamente per perseguire tutti i responsabili di questi crimini”, ha spiegato Kandice Ardiel, addetto stampa dell’Unifil.
Secondo i media local, i residenti della cittadina di Bint Jbeil avrebbero reagito violentemente al tentativo dei militari irlandesi di videoriprendere alcuni edifici residenziali.
Bint Jbeil è una roccaforte di Hezbollah e una gran parte del centro abitato è stato distrutto durante la guerra del 2006.
Ardiel ha affermato che, contrariamente alle informazioni diffuse, le forze di pace non stavano scattando foto e non erano su proprietà private, ma si stavano avviando verso un incontro con i membri dell’esercito libanese per una pattuglia di routine.
“Unifil condanna gli attacchi a uomini e donne che servono la causa della pace, che sono violazioni sia del diritto libanese che internazionale”, ha detto Ardiel, aggiungendo che Unifil condanna anche coloro che manipolano i residenti locali per servire i loro scopi, con un velato riferimento alle milizie Hezbollah.
Un incidente simile con le forze di pace nel sud del Libano, alla fine dello scorso anno, era già stato oggetto di condanna dal ministero degli Esteri libanese.
Gli scontri con le forze di pace delle Nazioni Unite non sono rari nel sud del Libano da quando la forza di mantenimento della pace è stata rinforzata in seguito alla guerra del 2006 tra Israele e il gruppo terroristico libanese di Hezbollah che, sostenuto dall’Iran, insieme al Movimento Amal, hanno attaccato le truppe Unifil in più occasioni.
Nessuno schieramento, al momento, ha rivendicato la responsabilità delle violenze di mercoledì e nessuna dichiarazione è stata rilasciata dal governo libanese.
Ma le ragioni dell’attacco contro le forze Unifil potrebbero essere fatte risalire alle operazioni in corso da parte di Hezbollah per lo schieramento di sistemi di difesa anti aerea di fabbricazione russa nella regione dei monti Qalmoun, a nord-ovest di Damasco e nella valle della Beka’a in Libano.
Il gruppo terroristico ha infatti iniziato la dislocazione dei sistemi d’arma SA-8 in Siria e Libano, per scoraggiare gli attacchi aerei israeliani assai probabili dopo l’arrivo a Damasco e il successivo trasferimento nella zona del Golan e del Libano del sud dell’ennesimo trasporto di armi e munizioni proveniente da Teheran.
L’arsenale di Hezbollah comprende sistemi missilistici SA-17 e SA-22 BUK di epoca sovietica progettati per contrastare missili da crociera, bombe intelligenti, velivoli ad ala fissa e rotante e droni.
I miliziani sciiti utilizzano i villaggi di confine per mimetizzare gli armamenti, come rilevato anche il 5 gennaio quando le unità di intelligence dell’Idf Aman hanno individuato diversi avamposti di confine della Quds Force e di Hezbollah nei pressi di Quneitra, nell’ambito delle attività di monitoraggio sul Golan.
Proprio ieri un distaccamento dell’Idf, che opera in un’enclave israeliana al confine siriano a est della recinzione perimetrale, ha identificato alcuni sospetti armati, presumibilmente militari di Damasco, in movimento verso il territorio israeliano.
Il canale televisivo israeliano Kan 11 ha trasmesso il filmato dell’incidente avvenuto ieri sera. Si possono vedere soldati siriani dirigersi verso le postazioni militari nella zona cuscinetto. L’Idf ha risposto con proiettili di carri armati e razzi, che hanno indotto alla fuga il gruppo.