Tiro (Libano) – Promozione della cultura mediterranea e delle radici comuni tra il comune di Sant’Antioco e Tiro. Con questi intenti è stato firmato un protocollo di gemellaggio tra una delegazione del comune sardo e le autorità locali della municipalità di Tiro.
L’accordo è stato patrocinato dal contingente militare italiano impiegato nella missione Unifil ed è finalizzato all’accrescimento dei rapporti tra i due Paesi mediterranei e alla promozione di progetti dedicati al territorio che possano garantire un duraturo sviluppo sociale, economico e culturale.
Il Generale di Brigata Francesco Olla, antiochese e attuale comandante della Joint Task Force – Lebanon Sector West, nel suo discorso di apertura della cerimonia ha dichiarato: “Abbiamo idealmente ricostruito le rotte dei nostri antenati, ripercorrendo le fasi di un legame mai interrotto che ci ha portato fin qui, oggi. Abbiamo molte cose in comune: la creazione di un ponte culturale tra Italia e Libano, tra Tiro e Sant’Antioco, ci ricorda chi siamo: siamo cittadini del mondo, siamo mediterranei, siamo fenici”.
La delegazione nazionale è stata composta dall’avvocato Ignazio Locci, sindaco di Sant’Antioco, dalla dottoressa Rosalba Cossu, assessore della Cultura, dal dottor Piero Bartoloni, già professore ordinario di Archeologia fenicio-punica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Sassari e direttore del museo archeologico “Ferruccio Barreca” di Sant’Antioco, e dalla dottoressa Sara Mancuso, curatrice del Museo.
In rappresentanza della municipalità di Tiro, l’ingegner Dbouk, sindaco di Tiro, il professor Hassan Baddahui, docente all’Universita di Beirut e la dottoressa Helen Sader, docente di archeologia presso l’American University of Beirut, che hanno offerto una visita ai siti archeologici – fenici e romani – locali. Un percorso che evidenzia le similitudini culturali e architettoniche tra le due città. Furono infatti i fenici, provenienti da Tiro, tra la fine del IX e dell’VIII secolo a.C., a fondare la città di Sulky, l’attuale Sant’Antioco.
Presente alla firma anche Randa Assi Berri, moglie dello speaker della camera libanese, Nabih Berri, e promotrice di innumerevoli iniziative culturali e sociali per i libanesi: “Questo protocollo mira a rafforzare i legami di amicizia tra i due Paesi attraverso la cooperazione per attuare progetti, programmi e attività volti a preservare e proteggere l’eredità culturale, incoraggiare la ricerca scientifica e l’innovazione”, ha dichiarato la Berri al termine della firma del protocollo.
Il sindaco di Sant’Antioco Ignazio Locci, dopo aver ringraziato gli intervenuti, ha sottolineato come il comune sardo e la municipalità libanese abbiano finalità comuni, in funzione delle quali, anche grazie a questo protocollo, avviare collaborazioni istituzionali che sviluppino la “conoscenza” e incentivino la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico oltre che del capitale umano, mettendo in giusta luce la qualità dei beni culturali locali”.
La missione Unifil, svolta in armonia con i dettami della risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite n.1701 annovera, tra i suoi compiti principali, la cessazione delle ostilità attraverso un costante monitoraggio della Blue Line, il supporto alla popolazione locale, attraverso la funzione operativa di Cooperazione civile-militare (Cimic), il supporto alle Forze armate libanesi (Laf) dislocate nel Libano del Sud, attraverso il coordinamento, la pianificazione e l’esecuzione di attività addestrative e operative congiunte.