Nonostante la pronta rivendicazione da parte dell’Isis diffusa tramite l’agenzia stampa ufficiale del califfato Amaq, l’Fbi ha smentito, almeno in questa prima fase, un eventuale collegamento certo tra Daesh e la strage di Las Vegas. Pochi minuti dopo il comunicato che recitava “l’esecutore dell’attacco di Las Vegas è un soldato dello Stato islamico e ha portato a termine l’operazione rispondendo ai nostri inviti a colpire i Paesi della coalizione”, arriva infatti la prudenza degli inquirenti Usa. Permangono molte perplessità sia per quanto riguarda l’anomalia della rivendicazione e sia a causa dell’assenza di una citazione del nome, di un video o di una fotografia che attesti il reale collegamento tra Patrick Paddock, autore di questa strage che ha provocato 58 morti e 515 feriti e l’Isis. Questo attentato, come quello di ieri a Marsiglia, ha effettivamente contorni poco chiari. Che si tratti di lupi solitari è certo ma che siano effettivamente eterodiretti è ancora, secondo le autorità, tutto da stabilire. Si fa, a tal proposito, l’esempio con gli attacchi del Bataclan, seguiti, per intere settimane, da testimonianze ed interviste fotografiche e video che rendevano omaggio ai martiri dell’Islam. Mentre, circa Marsiglia e Las Vegas, nulla di tutto questo. E mentre mercoledì Trump farà visita a Las Vegas, le indagini continuano e nel Califfato si esulta per la più grande strage da arma da fuoco della storia americana.