La sinistra idiozia degli pseudo universitari. Alla faccia degli “studi universitari umanistici”. Il Palazzo nuovo di Torino, sede universitaria, è occupato da pseudo studenti che portano avanti, così come i loro correi in diversi Atenei italiani, una protesta a sostegno della causa “palestinese”, invitando alla partecipazione di un convegno la terrorista Leila Khaled. La donna, appartenente al Fronte popolare per la liberazione della Palestina, è ben nota alle cronache per essersi resa responsabile di ben due dirottamenti di aerei alla fine degli anni ’60 del secolo scorso. La terrorista è membro di un’organizzazione ritenuta “terroristica” dall’Unione Europea, così come dagli Usa e da altri Paesi. Inoltre, è parte integrante del Consiglio nazionale palestinese, un organo completamente ininfluente, ma parte del sostegno alle azioni terroristiche contro Israele.
Oggi ha 79 anni, ma non ha mai smesso di blaterare idiozie contro “l’assedio di Gaza” e le “forze di occupazione israeliane”, pur sapendo che la Striscia di Gaza non è mai stata sotto assedio, ma ha da sempre rappresentato una spina nel fianco per i vicini coloni ebraici e le città israeliane di oltre confine. Oltretutto, vi è da considerare che le Forze di difesa di Gerusalemme non agiscono certo in modo indipendente, ma in funzione di ordini superiori di deterrenza dai quotidiani attacchi missilistici condotti dalle fazioni di Hamas e della Jihad islamica, provenienti proprio da Gaza, contro obiettivi civili.
Come si evince dal blog di Nicola Porro, la “Khaled venne arrestata a Londra e rilasciata in seguito per via di uno scambio di prigionieri. C’è un motivo dunque se la Khaled non sarà presente fisicamente a Torino. L’ultima volta che ci provò, era il 2017, in occasione del cinquantesimo anniversario del FPLP, venne bloccata all’aeroporto di Fiumicino e rispedita in Giordania sul primo volo disponibile. Solo una settimana fa, Leila Khaled era stata invitata dall’Università Orientale di Napoli“.
La campagna antisemita condotta nelle ultime settimane dagli universitari italiani è da considerarsi completamente fuori luogo, se non fuori legge, soprattutto tenendo in debito conto il massacro del 7 ottobre perpetrato in danno di civili israeliani e dei sequestri, tutt’ora in corso, il cui esito è fortemente in dubbio.
Appare logico che la reazione di Israele sia stata immediata, violenta e continua. Hamas va cancellato una volta per tutte, anche per il bene dei cittadini palestinesi.
La Khaled è una fomentatrice d’odio e nessuno dimentica i suoi trascorsi, eccetto gli idioti delle università che ignorano completamente la storia. La Terra di Palestina, infatti, successivamente al crollo dell’Impero ottomano, fu creata a ovest del fiume Giordano sotto mandato britannico (1922-1948) e fu oggetto di una partizione nel 1947 a opera dell’ONU che ne destinò una parte a uno Stato ebraico (poi diventato Israele) e un’altra a uno Stato arabo-palestinese con un riconoscimento solo parziale e senza un reale governo, oltretutto dipendente per tutti gli approvvigionamenti (gas, elettricità e acqua) dal governo dello Stato ebraico.
Storicamente, però, la terra di Palestina venne abitata da varie tribù, tra le quali spiccava quelli degli ebrei, o israeliti, ovvero “discendenti di Abramo”. Poi, un susseguirsi di scontri, guerre e rivendicazioni territoriali. I cosiddetti “palestinesi”, sono quindi tutti i discendenti da quelle tribù ma, la minoranza di essi, quasi tutti cittadini di origini egiziane, giordane o libanesi, vennero espulsi o respinti da altri Paesi arabi e decisero di appropriarsi di alcuni territori in modo arbitrario, sottraendoli ai coloni ebrei. Molti arabi e musulmani, tra cui la maggioranza dei palestinesi, utilizzano la denominazione “Palestina” e “Palestina occupata”, per significare la pretesa palestinese di sovranità politica o religiosa su tutto il territorio già facente parte del mandato britannico ad ovest del Giordano, comprese tutte le terre occupate da Israele nel 1948.
Solo nel 1988, su richiesta del defunto terrorista Yasser Arafat, e per fermare l’ondata di attentati che già dal 1969 infiammarono anche e soprattutto l’occidente, prese forma una sorta di “stato di Palestina”, con un governo in esilio, che dichiarò ufficialmente di accettare la Risoluzione n. 242 promettendo il futuro riconoscimento dello Stato di Israele e la rinuncia al terrorismo.
Ma questa è storia, cari idioti, magari studiatela.