La Gran Bretagna questa mattina si è svegliato in un nuovo mondo. Lontano dall’Unione Europea, come desiderava. Tra speranze e grandi sorrisi dopo i tanti festeggiamenti di ieri, ora l’UK dovrà seriamente fare i conti con gli ex 26. Per mezzo secolo, dopo due conflitti mondiali, il Regno Unito è stato legato agli altri Paesi Europei. Da sempre un rapporto di odio e amore che però creava un equilibrio perfetto in quella che già nel lontano 1973 doveva essere la nuova Europa. Fu Margareth Thatcher a fare entrare il Regno nella Comunità economica europea, ma il referendum del 2016 ha segnato l’inizio del processo che ha comportato la fine dell’adesione della Gran Bretagna.
Oggi tutto è finito tra liti interne al Paese e liti tra il Paese e l’intera comunità europea che vede in questa uscita un vero e proprio colpo basso alla democrazia. Nonostante questo, i giubilanti Brexiteers, dopo aver festeggiato ieri sera in Parliament Square a Westminster, con un spettacolo di luci che illuminava il 10 di Downing Street seguita dai rintocchi del Big Bang allo scoccare della mezzanotte, sono soddisfatti e felici di aver raggiunto tale risultato perché il mondo cambia e quella di oggi non è più l’Europa di una volta.
Boris Johnson, nel pieno del suo entusiasmo per aver raggiunto l’obiettivo, sottolinea però che potrebbero esserci dei piccoli ostacoli per il raggiungimento delle relazioni future tra UE e UK, dichiarando al The Times come sia “nel nostro comune interesse definire un partenariato quanto più stretto e profondo possibile su difesa e sicurezza, circa una cooperazione ambientale, scientifica e culturale. La facilità di accesso al mercato europeo dipenderà dal grado di accettazione delle norme dell’Unione poiché non possiamo permettere che si sviluppi una concorrenza dannosa tra di noi”.
Dunque, il Primo Ministro riconosce i sentimenti contrastanti presenti in una nazione che rimane profondamente divisa dopo anni di aspre battaglie sulla Brexit: “Stasera abbiamo lasciato l’UE, ora cerchiamo di riunirci per sfruttare al massimo tutte le opportunità che Brexit offrirà e liberiamo il potenziale di tutto il Regno Unito – ha dichiarato ieri – il mio lavoro ora è riunire questo paese, vogliamo che questo sia l’inizio di una nuova era di cooperazione amichevole tra l’UE e una Gran Bretagna energica”. Il ministro Michael Gove ha riconosciuto i compromessi che avrebbero dovuto essere effettuati in un qualsiasi accordo: “Ci saranno alcuni regolamenti che differiranno in Gran Bretagna, ciò potrebbe significare che quando si tratterà di commerciare con l’Europa ci saranno alcuni processi burocratici che non ci sono ora”. Fuori dal Parlamento, il leader del Partito Brexit, Nigel Farage ha salutato ieri sera “il più grande momento della storia moderna della nostra grande nazione: il popolo ha battuto l’establishment. Il vero vincitore di questa sera è la democrazia. Noi dovremmo essere filoeuropei, ma non l’Unione europea”.
A oggi il Regno Unito si trova ad affrontare difficili negoziati con Bruxelles. Durante il 2020 ci saranno pochi cambiamenti pratici poiché l’accordo tra Regno Unito e UE mantiene la Gran Bretagna in linea con le regole europee.
Ma l’Unione Europea non ha tardato a farsi sentire e la rimozione della bandiera della Gran Bretagna a Bruxelles è stato un “potente simbolo del mutato rapporto”. L’attenzione si è già rivolta alla prossima serie di colloqui finalizzati alla relazione commerciale e ad altri settori che si applicheranno dal 1 ° gennaio 2021. Bruxelles è pessimista riguardo al calendario di 11 mesi per raggiungere un accordo e ha chiarito che la Gran Bretagna dovrà accettare termini e condizioni commerciali peggiori che se fosse ancora membro dell’UE.
Il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente francese, Emmanuel Macron, hanno dichiarato: “Vogliamo avere le migliori relazioni possibili con il Regno Unito, ma non saranno mai buone come quando era dentro”. Il Daily Telegraph ha riferito che Johnson è pronto a imporre controlli doganali e di frontiera completi su tutte le merci europee che entreranno nel Regno Unito nel tentativo di fare leva sui negoziati con Bruxelles. Ma per il cancelliere tedesco, Angela Merkel, la Brexit è stata “una profonda rottura per tutti noi” e ha avvertito che “i negoziati non saranno certamente facili”.
Dunque la battaglia commerciale e non solo è appena cominciata, ma dalle premesse non sarà una scampagnata.