Due razzi lanciati dalla Siria sono caduti intorno alle 20:55 del 18 marzo in un quartiere delle cittadina di Kilis, nella Turchia centro-meridionale, vicino al confine con la Siria.
Gli abitanti di Kilis riscoprono la paura già vissuta nel recente passato, quando decine di persone persero la vita durante una serie di attacchi missilistici. Il primo razzo caduto a Kilis fu lanciato nel giardino di una scuola il 18 gennaio 2016, ad opera dell’organizzazione terroristica Daesh, uccidendo 2 persone di cui uno studente. L’ultimo razzo fu lanciato dal PKK/YPG durante l’operazione ‘Olive Branch’ nel febbraio 2018. Nell’esplosione rimasero uccise 27 persone e più di 100 furono ferite.
Un grosso boato ha scosso la tranquillità della serata, seguito dalle sirene delle forze dell’ordine che si sono immediatamente portate sul luogo dell’incidente. Sono intervenuti per le indagini sul posto il governatore Recep Soytürk, il sindaco Servet Ramazan, il capo della polizia provinciale Mahmut Karabulut e il comandante della guarnigione locale, il colonnello Soner Oruçoğlu.
Secondo le informazioni pervenute, pare che i due razzi non siano esplosi e sono rovinati, uno in uno spazio aperto e deserto, mentre l’altro è caduto sull’edificio di un’azienda che produce manufatti di marmo nel quartiere di Eski Beşevler Mahallesi. Nessun abitante è rimasto ferito nell’attacco, che ha causato comunque pochi danni circoscritti. Gli artificieri hanno prontamente disinnescato le cariche dei due ordigni.
Il ministro della Difesa turco, in un comunicato stampa, ha detto che i due razzi siano stati lanciati dall’area di Tel Rifat, occupata dall’organizzazione terroristica YPG/PKK.
Il fatto è stato immediatamente riferito alla Russia in modo da intervenire sul luogo da cui sono pervenuti i due missili, obiettivi che sono stati neutralizzati. Anche le truppe turche nella regione sono state mobilitate.