Kabul esplode e Joe Biden apre la caccia a Isis-K. Ieri pomeriggio, attacchi multipli hanno funestato l’ennesima giornata dedicata alle operazioni di evacuazione dei civili afghani assiepati all’aeroporto. L‘Isis ha rivendicato due attacchi suicidi. Il bilancio è drammatico: almeno 90 morti afghani, centinaia di feriti, 12 marines americani uccisi. E in Afghanistan si apre la nuova stagione del terrore.
L’aeroporto di Kabul, dove centinaia di persone premevano per salire sugli aerei diretti in Occidente, alle 15.44 è stato teatro della prima detonazione ad opera di un miliziano suicida che si è fatto saltare in aria all’Abbey Gate, uno degli ingressi all’aeroporto. Poco dopo un’altra esplosione, questa volta vicino all’hotel Baron nei pressi dell’aeroporto dove erano ospitati gli occidentali in attesa di essere evacuati. A seguire altre esplosioni hanno funestato il resto pomeriggio e alla fine Isis Khorasan ha rivendicato la strage.
+++#AFGHANISTAN TERZA ESPLOSIONE A #KABULAIRPORT Testimoni riferiscono di una detonazione provocata da un’auto bomba +++ pic.twitter.com/GKixY8Zmo1
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Un massacro previsto dall’intelligence americana che il giorno precedente aveva fatto filtrare la notizia sui media internazionali: si temono attacchi terroristici nella zona dell’aeroporto. E così è stato.
Dopo ore di terrore, durante le quali a Kabul le esplosioni si sono susseguite, il presidente Joe Biden arriva in conferenza stampa. “Per quanto riguarda i terroristi dell’Isis-K che hanno ordinato questi attacchi, li troveremo dovunque siano. Vi daremo la caccia”, promette. Non è chiaro come gli Stati Uniti intenderanno affrontare l’attuale situazione a Kabul, ma Biden ha fatto sapere di essere pronto a soddisfare qualsiasi richiesta dei suoi generali impegnati sul campo. “Ho ordinato ai nostri comandanti di elaborare i piani per colpire nei tempi e nei luoghi che decideremo le strutture di Isis-K”, rassicura ancora il presidente Usa e riferendosi ai Talebani aggiunge: “I Talebani stanno agendo nel loro interesse, nessuno si fida di loro ma contiamo sul fatto che è nel loro interesse che noi saremo in grado di lasciare il paese nella data in cui abbiamo detto che lo faremo. I Talebani stanno collaborando ed è nel loro interesse far uscire quanto più nostro personale possibile”.
Ma il messaggio di forza e potenza dell’America non è arrivato
In conferenza stampa, avvenuta dopo le 23 ora italiana, è arrivato un Presidente stanco, indebolito, commosso (le vittime tra i Marines sono un macigno) e preoccupato. Si è rivolto al Paese facendo leva sui cliché americani dell’eroismo dei soldati e la difesa dei valori fondanti degli Usa. Tuttavia, per gli Stati Uniti di Joe Biden, ieri è stata l’ora più buia. Anche il minuto di silenzio in conferenza stampa, inusuale, ha fornito la dimensione del dramma.
La rivendicazione di Isis-k
Poco prima dell’intervento di Biden, l’Isis-K ha diffuso la rivendicazione riguardo gli attacchi suicidi. Attraverso Amaq, l’agenzia di Isis, dopo le 21 (ora italiana) i terroristi hanno fatto circolare ufficialmente il comunicato. Ma ore prima, e quindi a distanza di poco tempo dalla prima esplosione, la rivendicazione era già nelle mani delle intelligence.
+++#AFGHANISTAN #ISIS RIVENDICA ATTACCO A #KABUL +++
Nella loro dichiarazione i terroristi dell'Isis chiedono la creazione dello Stato islamico del #Khorasan in #Afghanistan e avvertono di ulteriori attacchi terroristici.
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Nel comunicato di Isis-K, diffuso dall’agenzia Amaq, legata allo Stato islamico, si accusano i Talebani di essere “in combutta” con gli Usa e si minaccia una continuità di azione sia contro le forze occidentali sia contro l’Emirato islamico ritenuto una istituzione Taghut, termine riferibile a persone o gruppi tirannici anti-islamici e agenti dell’imperialismo occidentale. Non a caso, forse, una terminologia utilizzata per la prima volta durante la rivoluzione iraniana del 1979 dall’ayatollah Khomeini per definire l’Occidente e i Paesi islamici suoi alleati.