In Israele le elezioni del 17 settembre non hanno portato alla creazione di una maggioranza netta che garantisca la piena governabilità. Il risultato, al momento ancora parziale per il controllo di circa 250,000 schede oggetto di contestazione, ha comunque disegnato una Knesset praticamente spaccata in due con una prevalenza di 1 solo seggio assegnato al partito di Benny Gantz. In totale l’ex generale, a capo dei Bianco e blu, ha ottenuto 53 seggi a fronte dei 52 assegnati al Likud di Benjamin Netanyahu. In ogni caso, entrambe gli schieramenti sono ben lontani dal raggiungimento della quota di 61 seggi prevista per la formazione di una maggioranza di governo.
Israele diviso in due sponde ideologiche quasi opposte
L’affluenza alle urne, il 69.4% degli aventi diritto, ha di fatto espresso l’immagine di un paese politicamente diviso in due sponde ideologiche quasi diametralmente opposte. Da una parte il consolidato Likud (trad. “consolidamento”), compagine tradizionalmente di destra che sposa un’ideologia nazionalista e liberale con a capo il premier uscente Benyamin Netanyahu, in carica dal 2009. Dall’altra la fazione centrista Kahon Lavan (trad. bianco e blu), una lista formata dai partiti di Israeli Resilience, Yesh Atid e Telem, una nuova coalizione di centro guidata dall’ex generale dell’esercito Benny Gantz nata in opposizione al partito di Netanyahu. I Bianco e blu, in generale, propongono il riconoscimento paritario dei diritti ai cittadini arabi e la leva obbligatoria per gli ebrei ultra ortodossi.
Il presidente Rivlin vuole evitare una terza tornata elettorale
Reuven Rivlin, Presidente della repubblica, ha comunicato l’intenzione di iniziare al più presto il giro di consultazioni per individuare il leader politico in grado di formare una coalizione che garantisca l’ottenimento della fiducia della Knesset e la piena governabilità al paese. Rivlin, infatti, intende allontanare la minaccia di una terza consultazione elettorale in un anno dopo quella del 9 aprile e del 17 settembre.
Avigdor Lieberman, ex ministro della Difesa e leader del partito di centro, Yisrael Beitenu, preso atto dei risultati, ha palesato la formazione di un governo allargato che comprenda il Likud, i Bianco e blu e lo stesso Ysrael Beitenu. Una scelta imposta, secondo Lieberman, vero ago della bilancia tra i due opposti schieramenti, per garantire stabilità politica al paese, anche considerata l’alta tensione internazionale nell’area mediorientale ed il rischio permanente di un conflitto con l’Iran.