Israele colpisce gli Houthi in risposta all’attacco su Tel Aviv.
In risposta al drone lanciato dallo Yemen che due giorni fa ha colpito un quartiere residenziale di Tel Aviv, dove ha sede il Consolato USA, provocando una vittima ed una decina di feriti, Israele ha sferrato dieci attacchi aerei contemporanei con caccia multiruolo F35I ed F35 nel paese della penisola arabica.
Sono stati colpiti la maggiore centrale elettrica, gli impianti di raffinerie petrolifere, un aeroporto e alcuni obiettivi militari.
Enormi incendi infuriano ancora oggi nel porto di Hodayda, mentre estese interruzioni di corrente sono segnalate nell’area controllata dagli Houthi.
Gli aviogetti della IAF (Israel Air Force), decollati da Israele, hanno beneficiato di rifornimento in volo, per una percorrenza di oltre 2000 chilometri, da parte di due “tanker” KC-767A di “nazionalità indefinita”.
L’Operazione “Long Arm” (lungo braccio), è stata pianificata in sole 48 ore dall’attacco su Tel Aviv con il risultato tangibile di avere colpito obiettivi strategici yemeniti e di lanciare un messaggio forte anche all’Iran, permanendo un forte sospetto sulla provenienza dall’est di altri 2 droni ed un missile da crociera abbattuti dalla difesa aerea israeliana in contemporanea all’esplosione del drone che ha colpito la città costiera.
LE “MINACCE DI RITORSIONE” DEGLI HOUTHI
Il portavoce militare degli Houthi yemeniti, Yahya Qasim Sare’e, generale di brigata delle forze armate yemenite, associato alla formazione terroristica Ansar Allah, nella serata di ieri ha dichiarato che, in risposta all’attacco da parte di Israele, “abbiamo effettuato un’operazione militare di qualità da parte della nostra forza missilistica, prendendo di mira obiettivi importanti a Umm al-Rashrash (il nome arabo della città di Eilat nel sud d’Israele, Ndr) con una serie di missili e raggiungendo con successo i suoi obiettivi”.
Non si hanno notizie di esplosioni ad Eilat, così come in altre zone del Stato ebraico…
Le deliranti affermazioni del responsabile degli Houthi, vanno di pari passo con quelle del 6 giugno scorso, quando, durante un discorso trasmesso dall’emittente “Al Masirah”, aveva affermato che “miliziani yemeniti Houthi, sostenuti dall’Iran, hanno lanciato due operazioni militari congiunte con la resistenza islamica irachena contro le navi nel porto israeliano di Haifa. La prima ha preso di mira due navi che trasportavano equipaggiamenti militari nel porto di Haifa, mentre la seconda ha preso di mira una nave che violava il divieto di ingresso (?) nel porto”.
In realtà l’annunciata rivendicazione di Yahya Qasim Sare’e, intendeva probabilmente riferirsi ad un missile da crociera avanzato,, “Al-Arqab”, lanciato dalle milizie sciite irachene verso Haifa ma del quale non si hanno riscontri.