Israele annuncia la difesa tecnologica del sottosuolo. Le tensioni al confine con il Libano non sono mai sopite. E mentre l’Europa crea una Direzione Difesa e Spazio e l’America addirittura il Comando spaziale, Israele, più banalmente forse, ma in modo assolutamente pragmatico, si protegge dalla silenziosa minaccia che proviene dal sottosuolo.
Infatti, le insidiose milizie di Hezbollah, sempre protese ad attaccare Israele, si muovono da tempo nei sotterranei scavando tunnel che vengono puntualmente individuati e distrutti dalle solerti truppe di difesa israeliane dello Tsahal. L’offensiva dal Libano contro lo Stato ebraico si sviluppa in genere ad oltre settanta metri di profondità e si snoda attraverso percorsi sotterranei, ben equipaggiati di servizi, che possono anche avere una lunghezza di diversi chilometri. A tal riguardo soccorre l’evoluzione della tecnologia disponibile. Per scovare i tunnel dai quali proviene la minaccia sotterranea degli Hezbollah, si passa oggi dalle tecnologie basate su minionde sismiche all’installazione di sensori di rilevamento sismici ed acustici lungo la “blue line” marcata dalle Nazioni Unite.
È incessante, dunque, l’attività dell’Intelligence israeliana che, dopo aver scoperto e distrutto ben sei tunnel che violavano il confine israeliano, ha ragione di temere che gli Hezbollah stiano ulteriormente pianificando altre attività sotterranee funzionali a futuri attacchi in danno dello Stato ebraico. Del resto, proprio l’attività di infiltrazione dell’intelligence ha consentito alle Forze di difesa israeliane di sventare nel corso del 2019 oltre 560 attacchi terroristici considerati “significativi” contro civili ed infrastrutture critiche. Per questa ragione, le Idf si muovono lungo il confine settentrionale della Galilea, vicino a Misgav Am, per monitorare e rilevare nuovi cunicoli riconducibili agli Hezbollah con attività di bonifica preventiva, attraverso l’ausilio di evoluti sensori sismici ed acustici interconnessi.
Si tratta dunque di un evoluto sistema di pre-allertamento, rigorosamente testato, che ha finalità preventive ed anche predittive di cui le Forze di difesa israeliane hanno informato la United Nations Interim Force in Libano per l’opportuno coordinamento, come riferito dal portavoce Jonathan Conricus. In un tweet la difesa israeliana annuncia di avere “iniziato ad installare infrastrutture tecniche altamente sofisticate lungo il confine israeliano con il Libano. Questi sensori identificheranno e impediranno la costruzione sotterranea di tunnel da parte dell’organizzazione terroristica Hezbollah”.
E uguale attenzione viene rivolta alla Striscia di Gaza, dove i tunnel vengono quotidianamente strutturati allo scopo di “colpire alle spalle” le truppe di Tsahal poste a difesa dei confini. In più di un’occasione, infatti, il lancio di “palloni incendiari” verso le enclavi israeliane ha avuto luogo oltre le recinzioni del labile confine, con attrezzature sicuramente artigianali, ma al contempo micidiali per le abitazioni ed i nucleo abitativi ebraici.