Molti di loro sono finiti nelle scuole del Califfato e successivamente nei campi di addestramento dove sono stati nutriti a base di una dieta fornita dalla distorta ideologia dello Stato islamico e dei suoi video più cruenti. A sei anni sono già pronti ad immolarsi in nome di Al Baghdadi. Se caduti in battaglia o, comunque ritenuti inservibili per la causa, molti vengono venduti a trafficanti di organi senza scrupoli. Dalla fondazione del Califfato, circa due anni fa, si stima che circa sei milioni di persone abbiano vissuto sotto il dominio dello Stato islamico e, tra questi, almeno 2 milioni sotto i 15 anni: sono i bambini del Califfato.
Negli ultimi tempi, entro i confini dello Stato islamico, si sono incrementate anche le amputazioni a carico di minori e sono aumentate in modo esponenziale le pressioni sulle famiglie affinchè concedano le figlie femmine come spose ai mujaheddin. La città di Raqqa, la più grande sotto il controllo del Califfato, è sotto una pressione estrema, con le linee di rifornimento tagliate e i miliziani presenti in città che si preparano a quella che definiscono un’epica battaglia contro le forze filo-occidentali. Le fonti interpellate riferiscono in ordine ad una crescita delle psicosi dei miliziani nei confronti di presunte spie, blasfemi, ladri e gay che vengono puniti secondo la Sha’aria nelle pubbliche piazze. Decapitazioni e amputazioni sono all’ordine del giorno, mentre il clima in città diventa sempre più teso ed i residenti cercano disperatamente di prendere contatto con i contrabbandieri per fuggire all’estero. In tutto ciò l’Isis, al fine di superare le sue carenze finanziarie, da circa due anni ha anche iniziato ad autofinanziarsi con l’organizzazione della vendita di bambini ai trafficanti di organi in Turchia. Una fonte irachena ha riferito che l’organizzazione militante, salita al potere nel 2014, dopo la perdita di vaste zone di territorio sia in Iraq e soprattutto in Siria, ha venduto decine di minori ai trafficanti di organi turchi al fine di finanziare le sue operazioni.
Le dichiarazioni arrivano dopo il furto di circa 20 organi umani dagli ospedali di Ninive, tra questi reni, intestina e altre parti del corpo delle vittime, trasferiti in un altro ospedale alla periferia della città nelle mani dell’Isis. Il traffico di organi avvalorerebbe la tesi secondo la quale il Califfato avrebbe perso gran parte delle sue fonti di reddito, tra cui i pozzi di petrolio. Secondo un rapporto della società di analisi IHS, il gruppo terroristico sta trovando difficoltà a finanziare sia la continuazione della jihad sia le spese di gestione del Califfato. Nel 2014, Al Monitor ha riferito, a nome del dottor Siruwan al Mosuli, che all’interno degli ospedali di Mosul si svolgerebbero attività sospette e ai chirurghi arabi e stranieri impiegati all’interno delle strutture sarebbe stato imposto il silenzio. Mosuli ha anche riferito che a seguito di numerosi interventi chirurgici gli organi espiantati, appartenenti per lo più a miliziani caduti ed ostaggi rapiti dall’organizzazione, sarebbero stati rapidamente convogliati ai richiedenti stranieri attraverso reti di trafficanti.
Secondo gli esperti occidentali, i minori rappresentano una realtà profondamente traumatizzata sia dalle devastazioni della guerra, sia anche dall’esposizione ad innumerevoli atti di crudeltà, dalle fustigazioni pubbliche alle amputazioni, dalle crocifissioni alle decapitazioni. Privati delle famiglie, sono stati addestrati all’uso e al maneggio delle armi più disparate, venendo incoraggiati ad offirsi come martiri, un destino descritto dai loro folli istruttori come la più alta vocazione per qualsiasi musulmano devoto. Lo Stato islamico ha sostituito i tradizionali testi scolastici con altri nuovi, scritti e pubblicati dagli stessi miliziani. Libri che sono diventati oggetto di studio da parte degli analisti occidentali che descrivono la “letteratura educativa” del gruppo come frutto di un’unica subdola propaganda. Per i bambini molto piccoli, le lezioni di aritmetica e scrittura sono illustrate con immagini di fucili, granate e carri armati. Per gli studenti più grandi, libri di scienza e storia glorificano il martirio e ritraggono la creazione dello Stato islamico come il coronamento dell’umanità. Spesso gli insegnanti dell’Isis inducono i bambini ad agire come informatori, segnalando ogni comportamento dei loro genitori che sia contrario alle leggi religiose imposte dal regime fondamentalista.