Nel quarto giorno dell’insurrezione contro il regime degli ayatollah, mascherata da rivolta contro il caro vita, Khamenei rimane silente mentre Rouhani, il presidente della repubblica islamica iraniana, ha voluto stigmatizzare le violenze invitando i rivoltosi a manifestare in modo pacifico. Sono 13 le vittime confermate degli incidenti scoppiati in varie città iraniane, innumerevoli i feriti e centinaia gli arresti operati dalle forze di sicurezza e dai pasdaran, i guardiani della rivoluzione.
A Teheran chiuse le scuole
Nel frattempo, il regime ha chiuso le scuole a Teheran e in molte città con il pretesto dell’inquinamento atmosferico per le giornate di oggi e domani e, negli ambienti governativi, aleggiano evidenti segnali di inquietudine e paura. Il governo ha anche oscurato Telegram e Instagram per evitare i collegamenti tra i manifestanti.
Il ministro degli Interni iraniano ha affermato che “coloro che tentano di distruggere la proprietà pubblica, creano disordini e illegalità e minano la sicurezza della gente, sono responsabili dinanzi alla legge e devono essere ritenuti responsabili per il loro comportamento e pagarne il prezzo “. L’agenzia di stampa Mehr, contigua al regime, ha affermato che dietro i disordini vi sarebbe la mano dei Mujaheddin e-khalk, la fazione che da anni si batte per il ritorno della democrazia in Iran e per spodestare i vertici degli ayatollah.
Marina Rajavi accusa la dittatura corrotta dei mullah
Maryan Rajavi, leader dei Mek, dall’esilio di Parigi ha commentato gli avvenimenti affermando che “le rivolte di Kermanshah e di Mashhad e di altre città sono la campana a morto per la corrotta dittatura dei mullah e per l’ascesa della democrazia, della giustizia e della sovranità popolare”. La Rajavi ha invitato tutte le persone, specialmente i giovani e le donne di tutto il paese, a unirsi alla rivolta del “no al caro vita”, sottolineando che “la dittatura corrotta dei mullah fallirà indubbiamente contro la nostra unità nazionale e solidarietà, resistenza e continuità delle legittime insurrezioni “.
Arrestata una donna scesa in strada senza velo in testa
Nel frattempo, il clima incandescente di questi giorni ha allargato le proteste anche nei confronti della repressione del governo verso i diritti delle donne. Una ragazza è stata arrestata perché si è mostrata il pubblico senza hijab e sventolandolo in segno di protesta. Sul profilo Facebook ‘My Stealthy Freedom’, inoltre, è stato pubblicato un video in cui appare un’altra donna senza copricapo.
Le parole di Trump
Le proteste della popolazione in Iran, inoltre, sono state oggetto di commento da parte del presidente americano, Donald Trump. Con un tweet il tycoon ha fatto sapere:”L’Iran sta fallendo ad ogni livello nonostante il terribile accordo fatto con l’amministrazione Obama. Il grande popolo iraniano è stato represso per molti anni. Sono affamati di cibo e libertà. Con i diritti umani è stata saccheggiata anche la ricchezza dell’Iran. E’ ora di cambiare”.