a cura di Sara Novello
La Gran Bretagna ha messo in guardia gli Stati Uniti contro la volontà di un cambio di regime in Iran tra la crescente paura di una guerra in Medio Oriente, dopo che Donald Trump ha parlato di un accordo per limitare le ambizioni nucleari di Teheran.
Regno Unito, Germania, Francia e la diplomazia europea stanno cercando di salvare parti del Joint of Action Agreement firmato nel 2015Il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha insistito sul fatto che l’accordo in base al quale l’Iran ha frenato il suo programma nucleare in cambio della revoca delle sanzioni “is not dead”.
Intanto, a Teheran alcuni parlamentari ultraconservatori iraniani, durante una sessione, hanno appiccato il fuoco a una bandiera Usa e a una copia simbolica dell’accordo nucleare del 2015 al grido “Death to America!”.
Mohamed El Baradei – ex capo dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica- si è detto preoccupato per la minaccia di una guerra tra Stati Uniti e Iran, magari con la partecipazione di Israele o Arabia Saudita. Parlando alla BBC ha spiegato: “Le persone che parlavano di cambio di regime 10 anni fa sono tornate al potere ed è quello che temo maggiormente”, in riferimento alla sicurezza nazionale di Trump e in particolare al consigliere John Bolton, un falco della difesa già inviato dagli Stati Uniti presso l’Onu sotto George W. Bush.
Preoccupato di questo possibile “cambio di regime” anche il ministero degli Esteri inglese, il cui sottosegretario, Alistar Burt, che ha dichiarato: “Il Regno Unito crede fermamente che ci siano altri percorsi di crescita, spero che la storia ci abbia insegnato qualcosa”.
Il presidente iraniano Hassan Rouhani ha detto al ministero degli Esteri di negoziare con i paesi dell’Ue, la Cina e la Russia per cercare di salvare l’accordo del 2015 senza gli Stati Uniti: “E’ la determinazione di tutte le altre parti dell’accordo tenerlo vivo e assicurarsi che funzioni cercando di allentare le tensioni. Crediamo fermamente – ha aggiunto – che avere ottenuto l’accordo nucleare, a cui gli iraniani si sono attenuti, significa andare oltre e affrontare le altre questioni importanti nella regione”.
Ma il presidente Donald Trump ha dichiarato che sarà intenzione degli Stati Uniti reintrodurre le sanzioni economiche su Teheran, definendo l’accordo con l’Iran un “accordo orribile, unilaterale che non avrebbe mai dovuto essere fatto”. Il ministro del Tesoro, inoltre, ha fatto sapere che l’America reimporrebbe una vasta gamma di sanzioni, dopo una scadenza di 90/180 giorni, comprese quelle finalizzate al settore petrolifero iraniano e alle transazioni con la sua banca centrale. L’Iran è il quinto produttore di petrolio al mondo. Secondo Bolton, le imprese europee che operano in Iran dovrebbero terminare ogni rapporto entro sei mesi o affrontare sanzioni statunitensi. Il segretario al Tesoro americano Steven Mnuchin ha aggiunto che le licenze detenute da Airbus e Boeing per vendere i jet all’Iran saranno revocate.