L’Iran annuncia condanne a morte per agenti segreti della Cia. Il Vevak, Ministero delle informazioni e della sicurezza nazionale, ha annunciato ufficialmente lo smantellamento di una rete di spionaggio costituita da 17 cittadini iraniani addestrati dalla Central intelligence Agency americana.
I soggetti arruolati dalla Cia
Durante una conferenza stampa tenutasi a Teheran, il direttore generale del controspionaggio ha dichiarato che la rete, attiva nel territorio iraniano, operava nel campo del commercio di materiali nucleari, militari e informatici, in un contesto, quindi, di obiettivi particolarmente sensibili per la sicurezza nazionale. Le reclute sarebbero state selezionate da funzionari americani a margine di conferenze internazionali tenutesi in Asia, Africa ed Europa dietro la promessa di un visto di ingresso e di permessi di soggiorno permanenti negli Usa. I soggetti “arruolati” agivano in maniera indipendente, senza relazionarsi tra loro avendo ricevuto individualmente le direttive concernenti i compiti assegnati direttamente dalla Cia. Il denaro e le attrezzature per i compiti di spionaggio venivano introdotti nel Paese persiano celati in pacchi contenenti spyware da collaboratori esterni alla Cia e lasciati in varie zone di Teheran o in zone montane per essere successivamente ritirati da agenti della rete di intelligence operante in Iran. Il ministero dell’Intelligence iraniano ha, inoltre, comunicato che, nonostante l’addestramento impartito alle “spie” per resistere agli interrogatori, tutti i membri della rete di spionaggio hanno finito per confessare la loro collaborazione con la Cia.
La Cia aveva progettato un piano di esfiltrazione degli agenti
L’intelligence d’Oltreoceano aveva provveduto a sviluppare un piano di esfiltrazione degli agenti, munendoli di documenti falsificati, ma la fuga era stata interrotta dall’intervento dei servizi di sicurezza iraniani prima che gli agenti potessero lasciare il Paese.
Scoperta anche una rete di cyber-spionaggio
Le investigazioni che hanno reso possibile l’individuazione della rete spionistica, concluse nello scorso mese di marzo, sono state condotte dal principale servizio segreto iraniano, il Vezarat-e Ettela’at va Amniat-e Keshvar (Vevak) in collaborazione con i Pasdaran, i Guardiani della rivoluzione ed in un contesto di collaborazione internazionale con non meglio indicati “Paesi amici”. L’operazione di contro-spionaggio avrebbe condotto anche alla successiva scoperta, nel giugno scorso, di una consistente rete di cyber-spionaggio formata da circa 290 iraniani al servizio dell’intelligence statunitense, resa nota dal segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale, Ali Shamkhani.
La direzione dell’intelligence persiana ha comunicato che, in relazione ai 17 soggetti fermati, alcune sentenze sono state già emesse e, per alcuni di loro, è stata decretata la pena capitale.