Che fine ha fatto Ismail Qaani, capo dei Pasdaran? Da diversi giorni, infatti, non si hanno più sue notizie. Uomo di fiducia dell’ayatollah Khamenei e comandante della Forza Quds iraniana, le Guardie della Rivoluzione o Pasdaran. L’ultimo avvistamento risale al 29 settembre scorso quando il Brigadiere generale Qaani, secondo alcune testimonianze, era stato visto presso l’ufficio libanese di Hezbollah a Teheran dove stava porgendo le condoglianze per la morte del leader del gruppo terroristico, Hassan Nasrallah.
Ma alcune speculazioni forniscono versioni contrastanti sull’improvvisa sparizione di Ismail Qaani
Per alcuni Qaani sarebbe rimasto ferito durante un bombardamento israeliano in Libano mentre, altre voci, riportano che l’ufficiale sarebbe stato arrestato per una sua presunta collaborazione con Gerusalemme proprio in prospettiva dell’eliminazione del leader di Hezbollah. Già cinque giorni dopo la morte di Nasrallah, Khamenei ha parlato a Teheran per un elogio funebre dello scomparso terrorista, ma Qaani non risultava tra i presenti.
Pochi giorni dopo Khamenei veniva immortalato dalla stanza di regime mentre consegnava un premio al brigadiere generale Amir Ali Hajizasdeh, comandante della forza aerospaziale dell’IRGC. Anche questa volta Qaani non era presente tra gli invitati.
Ma il 10 ottobre scorso numerosi rapporti indicavano che il capo della forza Quds era stato posto sotto inchiesta per collaborazionismo con il “nemico sionista” e sottoposto a violenti interrogatori che gli avevano cagionato un infarto. Ma, in questo caso, le agenzie di stampa Tasnim e Mars, entrambe legate al regime, avevano negato l’arresto di Qaani.
Tutto porta a suggerire che l’ufficiale a capo dei Pasdaran sia divenuto il primo sospettato per le infiltrazioni patite dall’intelligence di Teheran, reiterate negli anni, che hanno provocato un immenso danno in termini di furti di interi archivi nella capitale iraniana da parte del Mossad, localizzazione delle forze in campo e, soprattutto, localizzazione degli esponenti preminenti di Hezbollah, eliminati con l’operazione “teledrin”, ad opera dell’intelligence di Israele.
Anche in questo caso le speculazioni si sono sprecate, affermando che i contatti con Ismail Qaani si sono persi da quando Israele ha bombardato il quartier generale dell’intelligence di Hezbollah a Dahiya, nella notte tra giovedì e venerdì scorsi, per eliminare Hashem Safi al-Din, considerato un potenziale successore in sostituzione di Hassan Nasrallah.
Inoltre, secondo altre fonti, il carisma di Qaani non sarebbe stato comunque all’altezza di quello del defunto Qassem Soleimani, eliminato nel 2020, proprio nel momento in cui le tensioni crescenti con Israele lasciano pensare ad un conflitto diretto e con la constatazione del livello di infiltrazione raggiunto dal Mossad, in collaborazione con i dissidenti del regime, sono riusciti a raggiungere negli ultimi anni.