“L’India è già una delle più forti potenze militari del mondo moderno e con l’inclusione di veicoli aerei senza equipaggio tecnologicamente avanzati, il potere della difesa militare e indiana aumenterà”. E’ quanto dichiara a Ofcs.report Larkins Dsouza, analista indiano e fondatore di Defence Aviation, webmagazine indiano in cui trovano spazio analisi di settore e interviste a uomini del mondo dell’industria aeronautica e aerospaziale.
Come sono stati e come verranno utilizzati i droni, o meglio la tecnologia Uav?
“L’industria Uav sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nell’industria aeronautica indiana, dimostrando nel complesso di essere molto utile alla sorveglianza e alla ricognizione, nonché all’interno delle missioni militari o strategiche della stessa aeronautica. Allo stato attuale la tecnologia Uav è diventata ancor più sofisticata, tanto che anche la sigla ha dovuto tramutarsi in Uas o meglio Unmanned Aerial System. L’esercito indiano utilizza gli Uav in modo efficiente, da più di una decina di anni per le missioni strategiche. Il nostro esercito, negli anni ’90, è stato il primo ad acquistare i veicoli aerei senza equipaggio dalle forze armate israeliane. Più tardi l’Indian Air Force e la Marina indiana hanno seguito lo stesso percorso. E’ toccata alla Defense Research and development Organisation ( DRDO ) la responsabilità di sviluppare e migliorare, ad esempio il Uav Catapult launcher. L’obiettivo era quello di soddisfare le esigenze delle forze armate che stavano sviluppando l’Ade: Aeronautical Development Establishing”.
Da dove provengono gli Uav acquistati?
“La maggior parte dei veicoli aerei senza equipaggio acquistati sono di provenienza Iai Uav Malat, (l’industria aerospaziale israeliana), i cui Uav furono utilizzati dai più forti eserciti nei lontani anni ‘90 . Inizialmente l’esercito indiano si dotò del Searcher Uav Mark I e Mark, veicoli capaci di operare all’altezza di 1500 piedi. Seguì l’airone senza pilota, che poteva raggiungere i 30.000 piedi. Anche l’Indian Air Force ha seguito le orme del esercito indiano, acquisendo lo Searcher Mark I, Mark II e Heron Searcher Uav. La Marina indiana ha acquistato anche il velivolo Iai Heron per l’utilizzo in mare e a lunga distanza. Alcune fonti rivelano che l’Indian Air Force ha acquisito il Harop Ucav nel 2006. Alla fine del 2017, secondo le intenzioni della Iaf (Indian Air Force ndr) dovrebbero essere pronti sia le squadre Uav come anche quelle Ucav. L’ Harop Ucav che l’aeronautica indiana possiede è stato realizzato dalla Iai di Israele (Israel Aerospace Industries ndr) e spesso indicato come un cacciatore-killer , come lo fu sin dal suo debutto nel 2009 ad Aero India. Questi droni hanno la capacità di trovare bersagli pre-programmati, invece di esplodere in prossimità dei propri bersagli, proprio come un missile. Questi ultimi possono distruggere completamente le difese nemiche e sono molto efficienti nel Sead (Suppression of Enemy Air Defenses) e quindi efficaci nel sopprimere la difesa dei nemici completamente”.
Assisteremo ad altri miglioramenti in relazione alla tecnologia Uas ?
“Recenti aggiornamenti indicano che l’Indian Air Force stia lavorando al miglioramento delle proprie squadre. Missili e altri meccanismi nei droni d’attacco verrebbero installati in modo che possano fare le stesse attività di attacco in futuro, nel territorio nemico, senza dover rischiare la vita dei soldati. Il progetto è in fase di sviluppo, attualmente sotto il nome in codice Cheetah.
Ad Aero India 2017, ad esempio, abbiamo assistito, alla joint venture dello Ums Skeldar assieme ai 3F Advanced Systems per assemblamento del Skeldar V-200 Unmanned Ariel Veicoli in India. La collaborazione ufficiale tra i sistemi avanzati 3F e gli Ums Skeldar rappresenta la joint venture tra Saab e Ums Aero, ovvero la prima collaborazione di questo genere nel subcontinente. Sarà il lancio del programma di sviluppo tecnologico ‘Made in India’ . Lo Skeldar V-200 è unico nel sistema Virtual Take-off and Landing (Vtol) a causa della sua capacità di carico doppia. Inoltre funziona grazie a un combustibile denso, il che lo rende la piattaforma ideale per operazioni marittime e navali, nonché militari e nelle attività civili. Flessibile e altamente versatile, il sistema è multi-ruolo: significa che può eseguire una vasta gamma di applicazioni, tra cui ricognizione, identificazione, acquisizione del bersaglio e la guerra elettronica. Inoltre, lo Skeldar V-200 è implementabile con un numero di Commercial Off The Shelf (Cots) a risoluzione EO/Ir e sensori Sar Ew. L ‘Air Force in collaborazione con il DRDO sta formulando nuove strategie per raggiungere un miglioramento nell’uso tecnologico e militare degli Uav. A mio parere l’India è già una delle più forti potenze militari del mondo moderno e con l’inclusione di veicoli aerei senza equipaggio tecnologicamente avanzati, il potere della difesa militare e indiana aumenterà”.