Un domestico del Ministro della difesa israeliano, Binyamin Gantz, era una spia iraniana. Addetto alle pulizie dell’abitazione e dell’ufficio del Ministro, il 37enne israeliano, è stato arrestato dallo Shin Bet (servizio di sicurezza interno di Israele) con l’accusa di spionaggio per conto dell’Iran.
L’uomo, Omri Goren Gorochovsky, un ex rapinatore di banche, era stato contattato da un gruppo di hacker di Teheran che lo aveva indottrinato sulle modalità di accesso al computer del Ministro di Gerusalemme. Secondo lo Shin Bet, l’arresto del 37enne ha evitato che l’operazione di spionaggio fosse portata a compimento.
Oggi, il procuratore del distretto centrale ha presentato un atto d’accusa contro Goren, accusandolo di spionaggio, un crimine che comporta una condanna fino a 15 anni.
Ma l’uomo non era nuovo negli ambienti giudiziari essendo già stato processato e condannato per cinque reati dal 2002 al 2013, tra cui rapine e furti. Con l’ultima condanna Goren ha dovuto scontare una pena di quattro anni di carcere.
Secondo lo Shin Bet, Goren aveva contattato all’inizio di novembre un personaggio legato al Vevak, il servizio segreto iraniano, e già noto negli ambienti dell’intelligence, offrendo la sua collaborazione dietro un lauto compenso in denaro.
Il sospettato di 37 anni, residente a Lod, per dimostrare le sue capacità aveva anche inviato numerose foto scattate nell’abitazione e nell’ufficio del Ministro e del suo computer personale.
Il reclutatore di Goren, un “filo-iraniano”, è conosciuto come un rappresentante del gruppo di hacking legato all’”Iran Black Shadow”, responsabile nel mese di ottobre di avere effettuato un grave attacco informatico su siti web di amministrazioni civili e website associativi, tra l’altro impossessandosi di dati personali di aderenti a un popolare sito di incontri LGBT israeliano.
L’accusa sospetta che a Goren siano stati forniti malware idonei all’accesso a sistemi informatici, ma lo Shin Bet non si è espresso su tale eventualità.