Il Presidente francese Emmanuel Macron ha ragione: per prolungare l’articolo 50 ci deve essere un serio motivo di fondo. Prima però occorre sconfiggere Theresa May. Dalle colonne del Guardian l’ex premier Tony Blair esprime la sua opinione sulla situazione della Brexit. I Brexiters dovrebbero iniziare ad avere le idee chiare sul tipo di Brexit che intendono perseguire. Solo allora si potrà trovare un serio accordo con l’Europa. Non è ancora chiaro, infatti, se il quadro futuro sarà hard o soft Brexit, vale a dire un accordo di libero scambio convenzionale in stile canadese o un accordo in stile norvegese che tratterrà nel sistema commerciale europeo del mercato unico e / o unione doganale la Gran Bretagna.
La differenza tra i due è fondamentale e al centro dell’intero dibattito Brexit
La totale confusione di questa situazione fu confermata a Chequers, quando May dichiarò di voler seguire una soft Brexit, quindi il modello norvegese, ottenendo la dimissione di molti Ministri a favore esclusivamente di una hard Brexit e il conseguente rifiuto dell’Europa per la totale indecisione dell’intero governo. Oggi il gabinetto è diviso tra hard e soft Brexit e un’estensione del processo dell’articolo 50 non risolverà la questione e nemmeno il suo accordo. La Gran Bretagna si troverà a pagare miliardi in anticipo all’uscita e probabilmente perderà l’influenza negoziale proseguendo il braccio di ferro con l’Europa.
Il popolo inglese non é chiaramente informato sulle possibili offerte da proporre, oltre questa. L’Europa sarebbe felice di modificare la futura dichiarazione per puntare alla hard o soft Brexit qualora il Parlamento inglese lo decida. Una volta stabilito il principio guida, tutto sarebbe molto più semplice: votare l’accordo, non votare nessun accordo, estendere il limite di tempo e raggiungere una conclusione “in linea di principio” su hard o soft Brexit? Lasciare tutto nelle mani del popolo con un nuovo referendum non su Brexit ma su che tipo di Brexit gli inglesi desiderano?
I parametri di hard o soft Brexit sono noti a breve termine, ma Theresa May vuole evitare questa presa di posizione in quanto sa che il governo si spaccherà e i Brexiters scarteranno la loro strategia, cioè quella di far uscire la Gran Bretagna, rimuovere May, eleggere un Brexiter per consegnare una hard Brexit o eventualmente combattere un’elezione contro un partito laburista indebolito per garantire tale mandato. Mentre coloro che vogliono una soft Brexit, compresi i parlamentari laburisti, pensando di sostenere l’accordo, inconsapevolmente coopereranno con questa strategia.
In ogni caso qualsiasi “prolungamento” richiede uno scopo: chiarezza sul futuro e l’accordo con l’Europa. In questo modo, la prossima fase di negoziazione non sarà una ripetizione dell’ultima nell’interesse di entrambe le parti: Unione Europea e UK.
di Sara Novello