E così sarebbero arrivate anche le ‘sanzioni a luci rosse’ contro Putin. Pornhub, il portale pornografico più grande al mondo, avrebbe bloccato l’accesso ai video hard agli utenti russi, che hanno ricevuto un messaggio in cui si diceva loro che il contenuto richiesto era stato interrotto, mentre sullo schermo dei pc sarebbero apparsi una bandiera ucraina e parole a sostegno del popolo ucraino. Diverse le segnalazioni sui social sull’oscuramento del sito hard.
Dunque, mentre sui ‘soldi’ pesano le sanzioni decise dai Paesi di quasi tutto il mondo e sulla ‘salute’ incombono gli attacchi hacker di Anonymous, che oltre ai siti istituzionali del Cremlino potrebbero mandare in tilt anche il sistema sanitario russo, per il ‘sesso’ la prima mossa l’avrebbe fatta Pornhub. Uno dei più famosi siti per adulti, portali che non hanno avuto vita facile con Mosca in passato. Infatti é di sei anni fa il tentativo di Vladimir Putin di oscurare i maggiori siti porno a seguito dell’approvazione in merito di una legge. Ma la sollevazione popolare fu tale che lo zar dovette tornare sui suoi passi. Avrà lo stesso effetto anche questo blocco sui cittadini russi che non sembrano troppo convinti dell’intervento militare del proprio Paese in Ucraina? Si moltiplicano, infatti, le manifestazioni spontanee in Russia, nonostante nel Paese sia in vigore il divieto di qualsiasi forma di raduno o di protesta.
Ma intanto Mosca limita alcuni social che hanno deciso di non accettare la richiesta del Cremlino di fermare il fact- checking. A finire sotto la scure Twitter, ma soprattutto Facebook dopo il ‘no’ di Zuckerberg a Putin che avrebbe voluto fossero allentati i controlli sulle notizie pubblicate da quattro canali di informazione di Stato russi che trasmetterebbero contenuti individuati dai filtri come propaganda.
E mentre si fanno pressanti gli appelli alla pace, primo tra tutti quello di Papa Francesco che oggi all’Angelus in piazza San Pietro a Roma ha ribadito con forza “Tacciano le armi e si aprano corridoi umanitari”, Donald Trump continua a sfrugugliare Joe Biden. “Vladimir Putin ha deciso la sua spietata invasione dopo aver visto il ritiro Usa dall’Afghanistan”, ha tuonato l’ex presidente intervenendo alla convention dei conservatori in corso a Orlando, in Florida. E dopo aver riconosciuto al presidente ucraino, Volodymyr Zelensky di essere “un uomo coraggioso”, il tycoon ha picchiato duro sull’America: “Un Paese diventato stupido, guidato da leader stupidi”, ha detto dal palco.
Intanto, nel primo pomeriggio è arrivata la doccia fredda dal Cremlino con Putin che ha ordinato l’allerta del sistema di difesa nucleare, definendo ‘illegittime’ le sanzioni adottate dall’Occidente nell’ambito della crisi ucraina. E pure una nuova sfida lanciata al presidente russo da Anonymous: “Se continui la guerra attacchi hacker mai visti, i tuoi segreti non saranno più al sicuro, presto sentirai la nostra rabbia”, avverte il gruppo. Quindi, sotto minaccia finiscono anche i ‘segreti’ di Stato della Russia. Un’altra ‘esse’ che si aggiunge alle tre famose del giornalismo, ‘sesso, soldi e salute’ che sembrano essere così punti fermi nella battaglia che il mondo sta ingaggiando per fermare le bombe. Tre fronti che vedono la Russia sotto attacco affinché il capo del Cremlino cessi le ostilità contro il popolo ucraino.
Sui soldi e sulla salute Putin potrebbe anche provare a fare spallucce, forse addirittura sui ‘segreti’ di Stato che Anonymous si dice pronto a violare. Ma occhio Vladimir, che sul ‘sesso’ virtuale che Pornhub avrebbe negato agli utenti russi, i tuoi compaesani potrebbero non perdonarti.