Nove Pasdaran sarebbero stati uccisi a seguito degli scontri avvenuti con la Marina Usa nel Golfo Persico. Ma il Pentagono smentisce la versione di Teheran.
Nei giorni scorsi, parlando a un raduno di studenti Basij presso il complesso dell’ex ambasciata statunitense a Teheran, il contrammiraglio Alireza Tangsiri, comandante della Marina del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, ha annunciato che nove marinai iraniani sarebbero morti in scontri diretti con la Marina statunitense nel Golfo Persico, senza fornire ulteriori dettagli.
Tangsiri, nello scarno resoconto, ha proseguito sottolineando agli studenti Basij “l’importanza vitale del Golfo Persico per gli interessi iraniani”e che, in risposta alla morte dei nove Pasdaran, le sue forze avrebbero “inflitto nove colpi indimenticabili agli Stati Uniti vendicando la morte delle sue truppe, che hanno ribadito a Washington la sovranità della Repubblica iraniana sull’arena marittima”.
L’Iran vuole il controllo delle acque dello Stretto di Hormuz
A protezione degli interessi di Teheran nell’area, operano la marina militare nella zone del golfo dell’Oman e nell’Oceano indiano settentrionale, mentre il Golfo Persico e lo Stretto di Hormuz sono di “competenza” delle Guardie rivoluzionarie, l’IRGC.
Proprio l’IRGC ha di recente annunciato che le sue forze avrebbero sventato un tentativo statunitense di sequestrare un tanker carico di petrolio iraniano, la MV Sothys, aggiungendo che suoi militari sarebbero sbarcati sul ponte e dirottato la petroliera in acque iraniane. Le forze statunitensi avevano tentato di inseguire la nave con elicotteri e navi da guerra, senza riuscire a riappropriarsene.
In effetti, i motoscafi della Guardia Rivoluzionaria e ultimamente anche droni ed elicotteri molestano periodicamente le navi della Marina degli Stati Uniti nel Golfo Persico o nel Mare dell’Oman, ma i resoconti delle parti sono contraddittori e privi di particolari fondati.
Le tensioni nelle acque del Golfo si sono esacerbate da quando l’allora presidente Trump aveva deciso di inasprire le sanzioni petrolifere all’Iran nel maggio 2019, un anno dopo il ritiro di Teheran dalle trattative per l’accordo sulla proliferazione nucleare.
Nel giugno dello stesso anno, mine marine avevano danneggiato una petroliera giapponese gestita da un uomo d’affari israeliano, uccidendo un marinaio britannico e uno romeno. Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e Israele avevano ritenuto l’Iran direttamente responsabile dell’incidente.
Lo stillicidio di raid iraniani contro il naviglio commerciale
Ma i tentativi iraniani di danneggiare le imbarcazioni in navigazione nello Stretto di Hormuz non sono stati rari. Il 28 febbraio di quest’anno venne colpita la Helios Ray, battente bandiera delle Bahamas ma di proprietà di un uomo di affari israeliano.
Gli Stati Uniti e l’Iran hanno dato resoconti contraddittori anche sul sequestro della petroliera vietnamita nel mare di Oman, avvenuto il 24 ottobre.
Secondo la versione fornita da Tangsiri il sequestro della petroliera, avvenuto il mese scorso, è “una delle vittorie riportate contro gli USA”, ma dopo pochi giorni, la Guardia Rivoluzionaria ha comunque rilasciato la petroliera a meno di una settimana dall’annuncio dei dettagli dell’incidente.
L’IRGC aveva, infatti, pubblicato un video, in perfetto stile hollywoodiano che mostrava commandos iraniani salire su un elicottero e atterrare su una petroliera con mitragliatrici puntate contro l’equipaggio. Diversi motoscafi avevano circondato la petroliera, e una voce in inglese avvertiva una nave militare statunitense di lasciare la zona.
Pasdaran uccisi: il Pentagono smentisce le versioni di Teheran
Il Pentagono ha smentito le affermazioni iraniane sottolineando che gli Stati Uniti non sono mai stati impegnati in scontri diretti con la Marina iraniana, fatto salvo rari episodi di colpi di avvertimento sparati verso i motoscafi iraniani avvicinatisi pericolosamente alle unità navali americane.
Il New York Times ha riferito che un funzionario statunitense ha dichiarato che Washington non ha pubblicizzato l’evento a causa delle attuali tensioni diplomatiche con l’Iran, in riferimento ai tentativi di riportare l’Iran al tavolo dei negoziati.
L’Iran ha infatti rivelato i dettagli dell’incidente alcune ore dopo aver annunciato il suo ritorno al tavolo dei negoziati per rilanciare l’accordo nucleare a Vienna alla fine di novembre.