Sventata una strage al Tempio ebraico di Hagen, in Germania. Quattro le persone arrestate, tra le quali un diciassettenne. Secondo gli investigatori intendevano compiere un attentato con esplosivo mentre all’interno della sinagoga era in atto la funzione celebrativa in occasione dello Yom Kippur, il giorno dell’espiazione.
La Sinagoga stretta dal cordone di sicurezza
Nel tardo pomeriggio di ieri, infatti, la zona del Tempio era stata circondata dalle forze speciali della Polizia di Dortmund, delegata alle indagini, per prevenire l’attacco, mentre altri reparti di sicurezza del Land stavano provvedendo al fermo dei quattro “aspiranti martiri” e alle relative perquisizioni delle loro abitazioni.
In esito alle ricerche compiute, sarebbe stata rinvenuta una notevole quantità di esplosivo.
Sul conto degli arrestati si è appreso che tutti, indistintamente, sarebbero siriani richiedenti asilo (ma questo non rappresenta certo una novità). Il minore del gruppo era giunto in Germania nel 2015.
La soffiata al Bundesamt für Verfassungsschutz, il servizio segreto interno della Germania, è arrivata da un’agenzia di intelligence straniera che, nel contempo, avrebbe inviato segnalazioni dello stesso tenore relativi all’avvenuta attivazione di numerose cellule jihadiste da parte della leadership del Daesh anche ad altri Paesi europei, tra i quali l’Italia.
Cresce l’allarme in Europa
L’inquietudine è crescente negli ambienti della sicurezza in considerazione del nuovo salto di qualità osservato con le modalità attuative, tipiche dello Stato Islamico o Daesh, che il commando dei quattro “miliziani” di Hague avrebbero dovuto portare a termine.
Non più attacchi stile “lone wolf” con armi improvvisate o da taglio, ma un vero e proprio ritorno ad azioni strutturate per le quali il network terroristico aveva provveduto a fornire target, logistica ed esplosivi. Un altro dato preoccupante è quello relativo al 17enne fermato, giunto in Germania a soli undici anni, ma plagiato, radicalizzato e istruito da reclutatori operanti nella zona e avviato, senza scrupolo alcuno, verso un triste destino.