Primo presidente degli Stati Uniti d’America, ma soprattutto fautore dell’indipendenza americana. George Washington è considerato uno dei miti e padri fondatori della nazione. Nato nel 1732 da una ricca famiglia di proprietari terrieri e di schiavisti della Virginia, dopo la morte prematura del padre, non seguì regolari studi, preferendo la carriera militare. Carriera ricca di successi ma anche di responsabilità.
Nel 1754-55 partecipò col grado di tenente colonnello alla guerra dei Sette anni tra l’Inghilterra e la Francia, che si concluse con una grande vittoria della prima. Tra il 1755 e il 1758 fu comandante in capo delle truppe della Virginia. Sempre nel 1758 fu eletto al Parlamento della Virginia, godendo del prestigio che gli veniva dal suo passato militare e dalla posizione di ricco proprietario di piantagioni. Espressosi più volte in parlamento contro la politica coloniale britannica, W. fu uno dei sette delegati scelti per rappresentare la Virginia al primo Congresso continentale delle colonie (Filadelfia,1774) e, scoppiate le ostilità con gli Inglesi, fu nominato dal secondo Congresso comandante in capo dell’esercito americano (1775) durante tutta la guerra di indipendenza americana. La grande vittoria di Yorktown nell’ottobre del 1781 creò le condizioni per la resa degli Inglesi nel 1783 e l’indipendenza delle ex colonie. Terminata la guerra civile e sancita definitivamente la pace il 3 settembre 1783, il Generale Washington si ritira a vita privata a Mount Vernon con l’intento, come egli stesso ebbe a dire, di “trascorrere gli ultimi anni di vita all’ombra della mia vigna e del mio fico, per poi discendere dolcemente il fiume della vita fino a quando non mi addormenterò accanto ai miei padri”. Intento che non è riuscito a perseguire fino in fondo.
Il corso degli eventi ha cambiato le sorti non soltanto dell’ex generale Washington, ma della storia americana. Si doveva creare la Nazione Nuova. Quando nel 1787 si riunì a Filadelfia una convenzione con il compito di promulgare la Costituzione americana, Washington ne divenne il presidente. Entrata in vigore la Costituzione nel 1789, in quello stesso anno fu eletto primo presidente degli Stati Uniti, l’unico nella storia del Paese ad essere eletto senza un unico voto contrario. Dopo essere stato confermato dal senato come nuovo presidente, Washington si recò a New York, presso la Federal Hall, dove gli vennero conferiti ufficialmente i poteri di presidente. Il suo non facile compito, all’indomani della nomina, fu di moderare i contrasti tra partiti e gli Stati che facevano parte dell’ancor fragile confederazione nel clima internazionale dominato dai conflitti tra la Francia rivoluzionaria e le potenze sue avversarie. In questo contesto, sostenne la linea di Alexander Hamilton, fautore di un rafforzamento dei poteri del governo federale. L’amministrazione Washington riassestò le finanze pubbliche, favorì la creazione di un sistema bancario nazionale e rafforzò contro i nativi le frontiere occidentali dell’Unione, mentre in politica estera si preoccupò soprattutto di tenere il paese lontano dai conflitti tra potenze europee: ciò si tradusse di fatto in un allontanamento dalla Francia rivoluzionaria e nella conclusione di un trattato commerciale con la Gran Bretagna.
Nel 1793 fu rieletto presidente. Nel corso della sua presidenza l’Unione inglobò tre nuovi Stati: il Vermont, il Kentucky e il Tennessee. Nel 1797, allo scadere del suo secondo mandato, fu rieletto nuovamente ma rifiutò il terzo mandato sostenendo che era pericoloso accentrare il potere per troppo tempo nelle mani di un solo uomo. Al momento del suo congedo dalla presidenza rivolse un messaggio al paese nel quale raccomandava agli Americani una politica d’isolamento sul piano dei rapporti internazionali (isolazionismo), a protezione dei propri interessi di giovane nazione. Washington morì, salutato come un eroe, a Mount Vernon, in Virginia, nel 1799. Il suo volto è ritratto sul Monte Rushmore insieme a quello di Abramo Lincoln, Thomas Jefferson e Theodore Roosevelt. Un monumento che incarna come nessuno lo spirito di una nazione, gli Stati Uniti d’America e i suoi miti come è stato ed è considerato ancora oggi George Washington.